I mille usi della plastica, il materiale dell’usa e getta per antonomasia, diventano sempre più sostenibili. Aumenta infatti in Italia il ‘vizio’ di riciclare, e il fenomeno fa ben sperare in quanto diffuso in tutta la penisola.
Sono gli incoraggianti dati che vengono dal presidente di Corepla, il consorzio che per il recupero e riciclo della plastica. In Italia “la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica ha registrato un incremento del 7% nel 2011, sfiorando le 660mila tonnellate, e il riciclo effettivo è cresciuto oltre le 390mila tonnellate, segnando un più 11%”, ha detto Giuseppe Rossi, presidente Corepla.
Ma i vantaggi sono non solo pr l’ambiente. Infatti i Comuni beneficiano di un indotto che ha già un valore stimato intorno a 160 milioni di euro. “Ma c’è ancora molto margine di miglioramento – ha detto Rossi – visto che la produzione di imballaggi in plastica è di circa 1 milione e 500mila tonnellate e la raccolta è vicina al 50%”.
“Dobbiamo facilitare la logica del riuso”, ha detto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, intervenuto al convegno “La green economy per affrontare la crisi italiana”. “Vale la pena pensare a una generazione successiva. Aprire il mercato ad altri operatori, purché rispettino tutti gli stessi obblighi”.
Inoltre una novità sula raccolta della plastica. Dal prossimo primo maggio potranno essere inseriti nel normale circuito della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica anche i piatti e bicchieri monouso, mentre restano esclusi quelli durevoli anche se in plastica. Lo fa sapere la Corepla.
Le modalità operative di questa estensione, attesa da molti come un passaggio importante per allargare le opportunità di recupero (si tratta di circa 140mila tonnellate all’anno) oltre che per agevolare l’attività di raccolta e la comunicazione al cittadino, sono state stabilite nell’ultima riunione del Comitato di Coordinamento che sovrintende alla gestione ed applicazione dell’Accordo Quadro Anci-Conai.
Ma attenzione a non lasciare residui solidi o liquidi nel materiale da riciclare. Vanno quindi adeguatamente svuotati prima dell’inserimento nel cassonetto, fatte salve le tracce di quanto hanno contenuto. Per intenderci, un piatto sporco va bene, un piatto con dei resti di cibo no.
“Quella dei piatti e bicchieri di plastica – ha detto il Delegato Anci all’Energia e ai Rifiuti, Filippo Bernocchi – è un’importante novità, che va nella direzione di facilitare ai cittadini il conferimento dei materiali nella raccolta differenziata.
La della raccolta si è attestata a quasi 11 kg pro capite, ma in realtà nasconde una forte differenziazione da regione a regione, con i soliti virtuosi e i soliti noti.
“Il Veneto con 18,3 kg è la regione con la più alta quota pro capite. In Calabria siamo a 2,6 kg, in Sicilia a 3,2 kg, nonostante, soprattutto in quest’ultimo caso parliamo di una regione che accoglie molti turisti e che è molto urbanizzata”, ha detto Rossi. Al nord la maglia nera spetta alla Liguria con 6,5 kg. Mentre al sud non manca il caso “eccellente”, la Campania, sopra la media con 10,6 kg.