Nel 2013 sono 700 milioni le persone con diabete e prediabete nel 2035 potrebbero superare il miliardo. Sono i dat contenuti nel rapporto IDF Diabetes Atlas 2013, resi noti a Milano in occasione della celebrazione della Giornata mondiale del diabete 2013, organizzata da Diabete Italia e Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, in collaborazione con Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, Comitato Nazionale per i Diritti della Persona con Diabete, Associazione di Iniziativa Parlamentare e Legislativa per la Salute e la Prevenzione e sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB-Italia), con il sostegno di Novo Nordisk.
“Il diabete è una pandemia in continua espansione. Ogni volta che IDF aggiorna le proprie stime, i numeri purtroppo crescono”, ha commentato Maria Luigia Mottes, membro del Comitato di coordinamento di Diabete Italia, l’organizzazione che raccoglie le società scientifiche, le associazioni di tutela dei diritti delle persone con diabete e degli operatori sanitari in diabetologia
Il diabete ha un costo sanitario elevato: secondo il rapporto costa ogni anno 548 miliardi di dollari, l’11 per cento dell’intera spesa sanitaria mondiale “e il nostro Paese non si discosta dalla media, con oltre 10 miliardi di euro, sui circa 100 miliardi di spesa sanitaria nazionale”, ha detto Antonio Cimino, Presidente della sezione Lombardia di Associazione Medici Diabetologi (AMD).
Il diabete può avere conseguenze invalidanti: ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco, ogni 26 minuti una va in insufficienza renale, ogni 30 minuti una ha un ictus, ogni 1,5 ore una subisce un’amputazione, ogni 3 ore una entra in dialisi, si legge nel report.
“Nel nostro paese, il costo medio annuo di una persona con diabete è di circa 3.000 euro per il servizio sanitario, ma esiste una componente del diabete spesso sottostimata sia clinicamente sia per peso economico: l’ipoglicemia”, ha detto Marco Comaschi, membro del Comitato scientifico IBDO Foundation. “Ipoglicemie ripetute – ha proseguito – sono responsabili di aumentato rischio cardiovascolare, cerebrovascolare, di demenza, di incidenti e cadute; dal punto di vista sociale, il verificarsi di episodi di ipoglicemia ha un impatto negativo su molti aspetti della vita quotidiana, quali attività lavorativa, vita sociale, guida, pratica sportiva, attività del tempo libero, sonno. Da ultimo, le ipoglicemie sono responsabili di costi diretti e indiretti importanti. I costi diretti sono principalmente legati all’accesso al pronto soccorso o al ricovero in ospedale e sono stati stimati, secondo una recente elaborazione del Consorzio Mario Negri Sud sui dati della Regione Puglia, tra i 2.326 euro per ogni singolo ricovero causato da un episodio grave di ipoglicemia e i 3.489 euro se l’ipoglicemia provoca conseguenze gravi come eventi cardiovascolari o cadute con fratture.”