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Cinghiali radioattivi, aperte indagini per reato di avvelenamento di acque

Gli Ufficiali dei Comandi NAS e NOE hanno presentato al Procuratore della Repubblica di Vercelli Paolo Tamponi una relazione preliminare

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.03.2013

Dopo il caso dei cinghiali radioattivi riscontrati in Valsesia, ieri gli Ufficiali dei Comandi NAS e NOE hanno presentato al Procuratore della Repubblica di Vercelli Paolo Tamponi una relazione preliminare. E’ quanto comunica il Ministero dell’Ambiente.

cinghialeSi legge nella nota, che il magistrato ha deciso al termine della riunione di avviare alcune azioni investigative, che verranno guidate dal Sostituto Procuratore Ezio Basso.

Le indagini sono legate all’apertura di un procedimento penale nei confronti di ignoti per il reato di cui all’art. 439  del codice penale “Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari”.

Gli inquirenti si concentreranno sull’effettuazione delle verifiche del caso, “avvalendosi di organi tecnici per realizzare attività utili ad escludere la sussistenza di eventuali profili di rischio per la salute pubblica”.

Inoltre, occorrerà “procedere ad effettuare campionamenti e conseguenti analisi di matrici alimentari e di terra ed acqua nella zona di abbattimento degli animali risultati contaminati”.

Nei prossimi giorni, i militari dell’Arma – con l’ausilio di tecnici – procederanno ad effettuare i suddetti prelievi, che saranno sottoposti all’esame dell’ISPRA di Roma e di Istituti di referenza nazionale.

Intanto rimane in piedi come causa di contaminazione dei cinghiali radioattivi l’ipotesi di Chernobyl. Nei giorni scorsi il ministro Clini aveva detto: ”Stiamo verificando, può darsi che sia ancora un esito di Chernobyl perché il tempo di dimezzamento della radioattività è molto lungo, quindi, è possibile”, ha detto Clini precisando tuttavia che “stiamo facendo una verifica e non sono in grado di fornire altre indicazioni”.

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