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Coste della Louisiana toccate dalla marea nera

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 01.05.2010

Piattaforma incendiataPurtroppo quello che si temeva è accaduto. Le coste dello Stato della Louisiana sono state toccate dalla chiazza di petrolio fuoriuscita dal pozzo sommerso nel Golfo del Messico.

I tecnici della BP (British Petroleum) non sono ancora riusciti a chiudere la falla. Anzi, sembrerebbe che una terza perdita sia stata individuata nel condotto che porta dal pozzo verso la terraferma, che avrebbe dovuto portare il petrolio verso le raffinerie della costa e invece si è trasformato in un colabrodo che sta rilasciando petrolio ad un ritmo (sono solo stime) di 5000 barili al giorno.

Le autorità statunitensi hanno offerto il loro supporto alla BP, che non sembra in grado di fronteggiare la situazione da sola. Sono allo studio varie soluzioni per interrompere la continua perdita di petrolio, dopo che la valvola di sicurezza che avrebbe dovuto isolare il pozzo dalle condutture non ha funzionato, causando l’esplosione della piattaforma di perforazione che successivamente è colata a picco e i danni alle condutture, che ora perdono petrolio.

La situazione in mare e sulle coste, intanto, è sempre più drammatica. In un solo giorno la chiazza di pretrolio è raddoppiata e ha raggiunto le coste degli Stati Uniti. A New Orleans l’aria è irrespirabile a causa dei vapori acri del petrolio che galleggia nel mare di fronte al delta del Mississippi ed è portato dal vento verso la città già provata dall’uragano Katrina. Le autorità e i tecnici della BP stanno sistemando le barriere di protezione lungo centinaia di chilometri di spiaggia, mentre molti paesi costieri sono stati evacuati per evitare possibili intossicazioni della popolazione civile.

Le conseguenze di questo nuovo disastro sono attualmente imprevedibili. Se la falla non verrà chiusa, il disastro sarà peggiore di quello del 1989 in Alaska a causa dell’incidente dela Exon Valdez, che riversò petrolio sule spiagge incontaminate dello Stato.

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