Goma – I ribelli controllano ormai la città di Goma, nella Repubblica democratica del Congo, mentre gli Stati Uniti cercano un accordo tra i presidenti di Uganda, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo per tentare di fermare l’avanzata delle forze ribelli, che martedì ha preso il controllo di Goma, capitale di una provincia chiave lungo il confine con il Ruanda. Oggi intanto all’Onu si vota per le sanzioni al gruppo M23.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Victoria Nuland ha detto che la presa della città di Goma da parte dei ribelli del gruppo M23 è un segno pericoloso e preoccupante per la regione dei Grandi Laghi.
“Condanniamo l’assalto in corso del gruppo M23 e il fatto che abbia ormai preso il controllo di Goma in violazione della sovranità della Repubblica democratica del Congo”, ha detto Nuland.
I ribelli del gruppo M23 dicono di essere pronti ad aprire colloqui con Kinshasa. Ma il governo del presidente Joseph Kabila dice che non negozierà con il gruppo a meno che il Ruanda non sia coinvolto, perché il Congo accusa il Ruanda di sponsorizzare la ribellione.
Il Ruanda nega le accuse e dice che i problemi sono più ampi di qualsiasi gruppo ribelle. Il governo del presidente Paul Kagame dice che il presidente Kabila non riesce a proteggere i Tutsi nel Congo orientale.
Martedì scorso, il capo del Dipartimento di Stato americano Victoria Nuland ha invitato i leader di unirsi a presidente ugandese Yoweri Museveni per porre fine alla crisi.
“Stiamo bilateralmente dialogando e lavorando con i Presidenti Kagame, Kabila e Museveni per incoraggiarli a sedersi insieme ad un tavolo per il dialogo e per fr rifiutare loro qualsiasi tipo di soluzione militare ai problemi nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, ma piottosto impostare un processo politico per affrontare le rimostranze e per rinunciare a qualsiasi tipo di supporto esterno al gruppo M23,” ha detto.
Un Rapporto Onu di giugno accusa funzionari ruandesi della difesa di star fornendo supporto logistico al gruppo M23. Questo ha spinto gli Stati Uniti e alcuni paesi europei a sospendere l’assistenza militare a Kigali. Washington ha ripetutamente invitato il Ruanda a prendere le distanze dal gruppo.
Anche in questo caso, Victoria Nuland ha detto: “Noi pensiamo che il Ruanda abbia avuto modo di essere parte della soluzione, visto che ha influenza e che ha bisogno di usarla per quanto riguarda la smilitarizzazione, invitando il gruppo M23 a ritirarsi per garantire che non sia supportato esternamente,” ha detto Nuland.
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha votato martedì una risoluzione francese che chiede un immediato cessate il fuoco e più sanzioni internazionali contro il leader del gruppo M23. Il voto è previsto per mercoledì 21 novembre.