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Critiche di Federfarma contro riduzione dei prezzi dei farmaci generici, risponde l’AIFA

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 17.04.2011

Farmaco genericoL’AIFA, l’Agenzia governativa del farmaco, ha risposto alle critiche dei giorni scorsi da parte Federanziani, Federfarma, ed altri soggetti riguardo alla riduzione dei prezzi dei farmaci generici al banco, che secondo queste associazioni rischia di far ricadere i costi su cittadini e farmacie, in caso di un mancato adeguamento dei prezzi da parte dei produttori dei farmaci.

La replica dell’AIFA è questa: “In merito alle preoccupazioni espresse a mezzo stampa da Federanziani, Federfarma, ed altri soggetti relativamente alla riduzione del prezzo dei farmaci generici, l’Agenzia Italiana del Farmaco sottolinea che adempiendo al suo compito istituzionale di applicazione della legge emanata nel maggio 2010, nella consapevolezza dei possibili disagi che avrebbero potuto verificarsi nell’immediato, si è costantemente impegnata per trovare soluzioni in tempi rapidi alle possibili difficoltà. In tale ottica nei giorni scorsi ha provveduto ad incontrare Assogenerici ricevendo rassicurazioni circa l’allineamento dei prezzi a quanto stabilito dal provvedimento approvato nelle scorse settimane. Esprime comunque la propria disponibilità a catalizzare rapidamente un incontro tra le parti per gestire il periodo di transizione, riducendo al minimo i disagi per i cittadini.”

Nei giorni scorsi era arrivato l’annuncio della riduzione di molti medicinali equivalenti e della pubblicazione sul web dei listini, per permettere ai cittadini di confrontare velocemente i prezzi e i nomi dei farmaci. Le riduzioni dei prezzi sono arrivate fino al 40% per alcuni generici. Sul sito dell’Agenzia italiana per il farmaco è presente l’elenco completo dei 4.189 prodotti scontati della lista di trasparenza.

La decisione dell’AIFA di ridurre dei prezzi punta a un rilancio del generico, più economico dei corrispondenti farmaci “firmati ma con il medesimo principio attivo. Fra i produttori “senza marchio” c’è comunque chi teme i margini troppo bassi, in quanto l’AIFA di fatto obbliga le case farmaceutiche a vendere i farmaci alle tariffe da lei decise, con tagli, appunto, anche del 40%. Si tratta di una politica che porterà a 600-800 milioni di risparmio per le casse dello Stato, in quanto i medicinali prescritti con esenzione saranno rimborsati solo per la quota corrispondente al nuovo prezzo del generico.

I nuovi prezzi sono stati decisi analizzando i corrispondenti listini in Gran Bretagna, Germania, Spagna e altri paesi europei che sono più avanti di noi nel mercato del generico. L’Italia infatti è ancora molto indietro rispetto ad altri paesi, dove i farmaci equivalenti sono venduti a un prezzo inferiore del 20-80% rispetto a quelli “di marca”. Il mercato potenziale delle molecole con il brevetto scaduto in Italia tocca il 42%, ma per ora i generici non arrivano al 12% del venduto. L’Italia si trova in netto ritardo rispetto ad altri paesi europei, dove la media è del 50% con punte del 70% in Germania. Secondo Assogenerici (l’Associazione nazionale industrie farmaci generici), se i medicinali generici fossero eliminati dai sistemi di rimborso nazionali, i bilanci sanitari europei diventerebbero finanziariamente insostenibili.

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