La NASA ha appena rilasciato una foto del satellite GOES-13 che mostra l'uragano che raggiunge la costa degli Stati Uniti. Crediti: NASA
L’uragano Irene ha toccato terra negli Stati Uniti orientali all’altezza dello stato del North Carolina oggi, iniziando il suo percorso potenzialmente devastante lungo la East Coast. Per la prima volta a New York il sindaco ha chiesto l’evacuazione obbligatoria e ha fermato metropolitana e autobus.
Irene portava venti fino a 140 chilometri orari quando si è abbattuto sulla costa orientale degli Stati Uniti, a cui si aggiungono le forti piogge.
La tempesta ha già abbattuto alberi, allagato strade e costretto decine di migliaia di persone ad lasciare le proprie case.
Il Centro Nazionale per la Previsione degli uragani statunitense ha già declassato Irene ad una più debole categoria, che è caratterizzata da venti al di sotto dei 150 chilometri all’ora. Ma gli esperti mettono in guardia per le prossime 24-48 ore, quando la tempesta risalirà lungo un corridoio densamente popolato tra Washington e New York.
Un allarme uragano è stato emesso a New York e in gran parte della costa orientale degli Stati Uniti, per quella che il presidente Barack Obama ha chiamato una tempesta “estremamente pericolosa e costosa”.
A New York il sindaco Michael Bloomberg ha ordinato l’evacuazione obbligatoria della città per la prima volta. A quasi un quarto di milione di persone è stato intimato di lasciare le loro case in quanto si trovano in zone troppo basse della città, tra cui il distretto finanziario di Wall Street. Sempre per la prima volta, l’intero sistema di trasporto pubblico di New York, compresi i treni della metropolitana e gli autobus, sono stati fermati. Tutti e tre i principali aeroporti di New York si fermeranno a partire da metà giornata.
Le compagnie aeree hanno già cancellato centinaia di voli sulla costa orientale, e i treni in alcune parti della regione orientale sono stati sospesi.
Irene è il primo uragano di minacciare seriamente gli Stati Uniti in tre anni. Ha già ucciso almeno una persona a Puerto Rico e due nella Repubblica Dominicana, oltre che aver distrutto alcune case alle Bahamas.
Irene arriva a sei anni dal disastro dell’uragano Katrina, la cui inondazioni hanno ucciso oltre 1.800 persone e costretto più di un milione di abitanti a lasciare le loro case nel sud degli Stati Uniti. La risposta federale a quel disastro fu stato ampiamente criticata in quanto lenta e mal gestita. Questa volta i funzionari degli Stati Uniti sono determinati e si dicono preparati a tutto.
Obama è tornato a Washington con un giorno di anticipo venerdì. Il presidente ha voluto dare lui stesso le indicazioni alle diverse agenzie governative per essere sicuro che tutte le risorse necessarie siano disponibili.
La minaccia dell’uragano anche portato anche a rinviare l’importante festa nazionale in occasione del Martin Luther King day, la giornata dei diritti civili.
Italiani a New York e nella costa orientale
Il consolato italiano a New York invita gli italiani che vivono stabilmente nella Grande Mela a registrarsi sul sito dovesiamonelmondo.it, in modo tale da dare alle autorità diplomatiche le informazioni necessarie in caso di intervento o per segnalazioni urgenti.
Per chi si trova come turista nella costa orientale, il sito “viaggiare sicuri” offre una pagina dettagliata con tutte le informazioni necessarie per contattare consolati ed ambasciata, oltre a una informata guida su come comportarsi in caso di urugano e dove si possono trovare tutte le indicazioni necessarie per affrontare l’emergenza.