L’uragano Irene continua a colpire la costa orientale degli USA con forti piogge e venti a 130 km orari, lasciando finora almeno sette morti sulla sua scia e paralizzando il traffico sulle strade e nei cieli.
New York ha cominciato a sentire gli effetti dell’uragano sabato poco prima della mezzanotte locale (le 6 di domenica in Italia), con venti sempre più forti. Le previsioni dicono che Irene supererà New York e si sposterà verso Boston e il Maine domenica pomeriggio per poi raggiungere il Canada domenica notte (lunedì mattina in Italia).
Irene ha toccato terra in North Carolina ieri, inondando strade e rovesciando alberi con venti sostenuti di 140 km all’ora. La tempesta si è poi spostata nella zona di Washington, che continua ad essere colpita con forti venti, pioggia, allagamenti localizzati e caduta di alberi.
Più di 1,5 milioni di abitazioni e aziende sono prive di energia elettrica negli Stati Uniti orientali, con almeno sette persone morte per cause riconducibili a Irene. Decine di milioni di persone si trovano sul percorso della tempesta, che sta attraversando alcune delle zone più densamente popolate del Paese, con venti di 130 chilometri all’ora. Un tornado che si è formato nel Delaware e in Virginia ha distrutto alcune case. La US National Hurricane Center ha detto che la tempesta dovrebbe continuare verso nord-nordest a circa 24 chilometri all’ora.
La portavoce della Croce Rossa Americana Kate Meier è in North Carolina, e ha detto alla stampa che anche lontano dalla costa, le condizioni sono preoccupanti. Oltre alla Croce Rossa, le autorità federali, statali e locali hanno mobilitato risorse per affrontare la tempesta, che sta risalendo la costa orientale degli USA. Segretario per la Sicurezza Nazionale Janet Napolitano ha detto che i funzionari si aspettano forti piogge, allagamenti e interruzioni di elettricità di tutta la regione. Vi è anche la minaccia di tornado.
“Irene rimane una tempesta grande e pericolosa. La gente deve prenderla sul serio e deve essere preparata”, ha detto. I coordinatori dell’emergenza a Washington hanno avuto la visita nientemeno che dal Presidente Barack Obama, che ha confortato le “truppe” e ha detto di avere fiducia nel loro lavoro. A New York, l’intero sistema di trasporto pubblico, compresi i treni della metropolitana e gli autobus, sono stati chiusi sabato per la prima volta.
Il portavoce della Croce Rossa Steve Bayer è a Long Island, New York, dove ha detto che l’organizzazione ha predisposto ripari che possono ospitare migliaia di persone. “Abbiamo infermieri, e in alcuni casi, anche medici. E abbiamo un sacco di professionisti della salute mentale come psicologi che si rivolgono a noi volontariamente per lavorare, per confortare, perché le persone hanno lasciato la loro casa e sono spaventate”, ha detto Bayer. La Croce Rossa ha detto che la mobilitazione per Irene potrebbe essere una delle più grandi mai avvenute dopo l’ultimo conflitto mondiale.
L’organizzazione sta rispondendo in più di una dozzina di Stati, e ha detto che potrebbero volerci settimane, se non addirittura mesi, per poter riportare alla normalità le zone colpite. Kimberlain Todd del National Hurricane Center ha detto che il problema con Irene è il suo percorso. “E’ pericoloso, nel senso che questa parte del paese non è abituata a ricevere uragani. In realtà, nel New England non si vedeva un uragano ormai da 20 anni”, ha detto.
Kimberlain anche aggiunto che Irene non è un uragano fortissimo in termini assoluti, e non è per nulla paragonabile al devastante uragano Katrina che nel 2005 distrusse New Orleans, ma nonostante questo è in grado di causare danni perché il suo percorso è inusuale.
La Stazione Spaziale vede l’uragano Irene: