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Elettricità dalle fogne grazie a nanotecnologie e batteri

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.07.2010

Colonia di batteri - i batteri possono produrre elettroni e ripulire le acque fognarie

USA – Gli ingegneri della Oregon State University hanno compiuto significativi progressi nella produzione di energia elettrica dai liquami fognari, usando un nuovo rivestimento per gli anodi di una cella elettrolitica (una pila, ndr.) che usa l’attività batterica per produrre energia elettrica. I risultati mostrano un miglioramento di 20 volte rispetto alle tecniche precedenti, ottenuto grazie a tecniche di nanotecnologia.

La ricerca, pubblicata sulla rivista in lingua inglese Biosensors and Bioelectronics, permetterà di ripulire le acque di scarico e allo stesso tempo di produrre energia elettrica – una promettente innovazione nel trattamento delle acque e nel campo delle energia alternative.

Gli ingegneri hanno scoperto che ricoprendo gli anodi di grafite con uno strato di nanoparticelle di oro, la produzione di elettricità di moltiplica per 20. La copertura con il palladio, un altro metallo, produce un aumento ma non così accentuato. La sfida, adesso, è quella di ottenere un buon risultato con un sottile strato di ferro – che ridurrebbe di molto i costi degli anodi e con l’uso di particolari famiglie di batteri.

“Questo è un importate passo verso il nostro obbiettivo,” ha detto Frank Chaplen, professore associato in Ingegneria biologica ed ecologica. “Dobbiamo ancora ottenere dei miglioramenti nella progettazione della camera catodica e comprendere meglio l’interazione con differenti specie di batteri. Ma il nuovo approccio sta evidentemente producendo più elettricità”.

La tecnologia funziona più o meno come una batteria che alimenta un circuito di corrente continua, con un polo positivo, un polo negativo ed una differenza di potenziale, che produce una corrente elettrica, cioè un movimento di elettroni dal polo negativo verso il polo positivo. In questa tecnologia i batteri presenti nelle acque fognarie sono messi nella parte corrispondente all’anodo della batteria, dove formano un sottile film, riproducendosi e consumando nutrienti – un processo che comporta il rilascio di elettroni. In questo caso le acque nere fungono da vero e proprio combustibile per la produzione elettrica.

In un esperimento simile, lo stesso approccio è stato usato per produrre idrogeno invece che elettricità, da poter usare nelle celle combustibili che potrebbero fornire energia alle automobili del futuro. In ogni caso, il trattamento delle acque fognarie potrebbe trasformarsi da un processo che richiede consumo di energia ad una fonte di energia rinnovabile.

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