Un nuovo studio condotto da un ricercatore della New York University School Medicine e pubblicato il 15 febbraio 2011, su Advance Online Publication, International Journal of Obesity, sfida l’idea che l’etichettatura delle calorie abbia un effetto sull’acquisto da parte di adolescenti o genitori. Gli adolescenti sembrano notare le informazioni sulle calorie con la stessa frequenza degli adulti, tuttavia ne sembrano meno influenzati. Le conclusioni sono simili a un precedente studio sul comportamento alimentare degli adulti del dottor Brian Elbel che ha dimostrato che, anche se le etichette hanno fatto aumentare la consapevolezza delle calorie, non hanno però influenzato le scelte alimentari.
L’obesità negli Stati Uniti è un enorme problema di salute pubblica e sia i bambini che gli adolescenti sono sempre più in sovrappeso o obesi. L’etichettatura delle caloria è il primo sforzo politico significativo per affrontare l’obesità. L’etichettatura con l’indicazione delle calorie viene ora richiesta in tutta la nazione dalla nuova legge di riforma sanitaria denominata “Patient Protection and Affordable Care Act of 2010” .
Tra le rivendicazioni a sostegno di questa politica è che l’etichettatura aiuterà le persone a fare scelte più informate e a comprare cibo più sano .
Nel 2008, New York è diventata la prima città della nazione a far comparire obbligatoriamente le calorie nell’etichettatura nei fast-food in tutto i cinque distretti. E’ stato il primo tentativo di questo tipo di influenzare l’epidemia di obesità, modificando l’ambiente in cui gli individui fanno effettivamente le loro scelte alimentari. L’obiettivo era di incoraggiare i consumatori a pensarci due volte prima di acquistare cibi ad alto contenuto calorico e di aumentare la consapevolezza del contenuto calorico degli alimenti.
Nel nuovo studio, il dottor Elbel e i suoi colleghi hanno raccolto le indagini su 427 genitori e adolescenti nei fast-food sia prima che dopo l’inizio dell’etichettatura obbligatoria nel luglio 2008. Si sono concentrati sulle comunità a basso reddito di New York City e hanno usato Newark, New Jersey (che non ha avuto l’etichettatura obbligatoria) come una città di confronto. I dati sono stati raccolti prima che l’etichettatura fosse iniziata e un mese dopo. Quando i genitori e i ragazzi lasciavano i fast-food, sono stati raccolti i loro scontrini e sono stati confermati i prodotti alimentari acquistati, insieme a un breve sondaggio.
Prima dell’inizio dell’ etichettatura, nessuno dei ragazzi ha notato le informazioni sulle calorie nel ristorante. Con l’etichettatura il 57% a New York e il 18% a Newark ha detto che ha notato le informazioni sulle calorie. Il 9% ha dichiarato che le informazioni hanno influenzato le proprie scelte, e che hanno usato le informazioni per l’acquisto di cibi meno calorici. Questo numero è notevolmente inferiore alla percentuale di adulti che hanno detto che le informazioni hanno n influenzato la loro scelta (28%). “Mentre la stessa percentuale di adolescenti e adulti hanno notato le calorie, meno adolescenti utilizzano effettivamente le informazioni per le loro scelte alimentari”, ha detto il dottor Elbel.
Tuttavia, lo studio non ha trovato un cambiamento nel numero di calorie acquistate presso i ristoranti fast-food dopo che l’ etichettatura era entrata in vigore. I diciottenni hanno acquistato circa 725 calorie e i genitori hanno acquistato circa 600 calorie per i loro figli.
Il sapore è considerato la ragione più importante per la scelta del cibo, mentre il prezzo condiziona la scelta solo per poco più del 50%. Poco più di un quarto del gruppo ha detto che spesso ha limitato la quantità di cibo che mangiava nel tentativo di controllare il peso. Lo studio ha anche riferito che la maggior parte degli adolescenti ha sottovalutato la quantità di calorie che avevano acquistato; in alcuni casi l’errore di valutazione era fino a 466 calorie.
L’influenza dei genitori sulle scelte alimentari e sull’obesità infantile non è ben compresa. Quasi il 60% dei genitori ha detto che aveva scelto il cibo per il proprio bambino. Tuttavia, anche con un maggiore coinvolgimento da parte dei genitori non vi era alcuna evidenza di un minor consumo di calorie nei fast-food.
Come già riscontrato in altri studi simili, un gruppo di minoranze etniche e razziali da aree a basso reddito, sono state a malapena influenzate dalla presenza delle calorie sull’ etichettatura. La facilità di accesso e la convenienza dei fast-food sono stati grandi veicoli per i ragazzi e quindi hanno influenzato il gusto e la scelta del luogo. “E’ importante esaminare ulteriormente l’influenza dell’ etichettatura , man mano che riguarderà tutto il paese a seguito della nuova legge federale”, ha detto il dottor Elbel. “Al tempo stesso, è importante capire che l’etichettatura non è probabilmente sufficiente per influenzare l’obesità su larga scala. Altri approcci di ordine pubblico, così come gli sforzi delle aziende alimentari, come altri fattori, saranno necessari”.
Molti ragazzi in classe mia e nella mia scuola soffrono di obesita io no per fortuna ! Dicono che i ragazzi obesi muoiano prima .