Per il Pubblico ministero di Torino, Raffaele Guariniello, le sigarette elettroniche vanno vietate nei locali pubblici alla stregua delle comuni sigarette.
Il famoso Pm ha chiesto infatti al ministero della Salute una stretta sul loro uso alla luce dei dati scientifici. “Perché permetterne l’uso nei locali pubblici?”, ha chiesto il magistrato. “Alla luce delle ultime scoperte e delle indagini tuttora in corso la norma sul divieto di fumo in bar e ristoranti dovrebbe essere estesa anche a questi apparecchi”, ha aggiunto.
E’ attualmente in corso un’inchiesta sulle sigarette elettroniche. Il pm torinese ha infatti fatto sapere di aver aperto nei giorni scorsi un’inchiesta sull’ipotesi di reato di violazione del commercio per il titolare di una ditta di importazione di ricariche per sigarette elettroniche.
Secondo l’accusa, i dispositivi recentemente introdotti per svapare (ossia atomizzare il liquido in forma atomizzata, che ricorda il fumo) non indicano sulla confezione i rischi che ha questo vapore per la salute degli utenti e di chi sta di fianco ad un fumatore di sigarette elettroniche. L’inchiesta è aperta da diverse settimane ed è iniziata col sequestro di circa 50 confezioni di ricariche destinate ai giornalai. Il sequestro è stato effettuato da una squadra dei NAS, i carabinieri del nucleo antisofisticazione.
Ma il Pm Guariniello non è il solo a sospettare sulla pericolosità delle sigarette elettroniche. Anche l’Iss (Istituto superiore di sanità) ha espresso un parere che non esclude che le sigarette elettroniche possano essere dannose per la salute.
Il parere dell’Iss
L’Istituto superiore di sanità ha concluso lo scorso dicembre de che le sigarette elettroniche contenenti nicotina “presentano potenziali livelli di assunzione di nicotina per i quali non si possono escludere effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età”.
La nota dell’ISS fa riferimento a quanto affermato dall’OMS, che ritiene che “sebbene i produttori vendano gli ENDS (Electronic Nicotine Delivery System) come dispositivi efficaci che aiutano a smettere di fumare, ad oggi non esiste evidenza scientifica sufficiente a stabilirne la sicurezza d’uso e l’efficacia come metodo per la disassuefazione da fumo e andrebbero regolamentati come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti da tabacco”.
Infine, il Ministero della salute sul suo sito ha dichiarato di star seguendo da vicino l’evoluzione delle conoscenze sulla materia ed ha emanato, nel febbraio 2010, prescrizioni per l’etichettatura di tutti i prodotti, in particolare relativamente alla concentrazione di nicotina, alla presenza dei simboli di tossicità e alla necessita di tenere tali prodotti lontano dai bambini.
Parere dell’Iss sulla sigaretta elettronica
Che ipocrita lo stato e le sue lobby…. ora invece di pensare al bene dei cittadini in quanto finalmente c’è tanta gente che riesce a smettere di fumare grazie a questo ausilio (perchè io ne conosco più di qualcuno), pensa ai mancati introiti dei monopoli derivati dalla mancata vendita di sigarette… e fa tutta questa campagna anti svaporatori.
Abberrante!!!!