Non è forse una notizia che in Italia ha fatto molto scalpore, ma a me è parsa una notizia molto importante che conferma alcuni miei pensieri sul futuro.
La notizia è che è in atto una ribellione degli scienziati e dei lavoratori rispetto all’uso dei robot e della intelligenza artificiale nelle guerre, nella fabbricazione di nuove armi.
Per cui fioccano le lettere di scienziati e dipendenti che contestano le scelte di chi, come per esempio Google, vorrebbe espandere i proprio interessi economici nel mondo delle armi: Lavoratori tech contro robot
I pensieri che mi vengono sono due e opposti, contraddittori, cioè in linea con la natura dell’homo sapiens capace di cose terribili e meravigliose (come già aveva detto Sofocle nella tragedia Antigone circa 2600 anni fa, che poi non è neppure molto).
Per prima cosa è chiaro che avanza la presa di coscienza dell’homo sapiens sui diritti degli altri esseri viventi ed è chiaro che, sempre meno nel mondo occidentale ma non solo, si tende a subire ciò che cala dall’alto. Dunque sarebbe auspicabile che tutti prendessimo coscienza della nostra potenza di persone, di cittadini, di consumatori. I cambiamenti avverranno dal basso, non c’è dubbio.
In secondo luogo, è vero un robot può diventare un’arma terribile. Ma come è l’uomo, l’homo sapiens, il tiranno, insomma colui che sgancia bombe e gas sui bambini? Così in questi giorni è accaduto in Siria. Non la tecnologia è da boicottare, ma tutta l’industria che produce qualsiasi tipo di arma.
Cominciamo anche noi a farci sentire: noi consumatori, noi cittadini, noi nel nostro piccolo cambiamo le cose dal basso, cominciamo col boicottare le banche che investono nelle armi, qui l’elenco e come fare per tentare di farle desistere.