Perù, Cordigliera delle Ande. Un paio di giorni fa erutta di nuovo Ubinas, un vulcano attivo di 5.600 metri che si trova a sud del Perù. Gli abitanti sono in allerta, ma secondo gli scienziati non c’è pericolo.
Ubinas è precisamente uno stratovulcano, situato nel distretto di provincia Ubinas di General Sánchez Cerro, Moquegua, Perù meridionale. Il suo cratere si eleva a 5.672 metri e si estende per una superficie di 45 km ². A 70 chilometri ad est è situata la città di Arequipa. Secondo l’Istituto Geofisico del Perù, più di una ventina di episodi di alta attività di emissioni, sia fumarolici che di cenere, sono stati registrati fin dal XVI secolo, per cui è considerato il vulcano più attivo in Perù.
Ecco il video in diretta degli scienziati dell’istituto di Geofisica di Lima, che erano sul posto per un sopralluogo. Gli esperti, nonostante l’enorme quantità di cenere sprigionata dall’eruzione, per ora non ritengono che l’attività del vulcano possa ritenersi pericolosa. Come riporta anche il giornale locale La República, le esplosioni sono avvenute la notte tra l’1 e il 2 settembre. L’eruzione ha messo in allerta gli abitanti del dipartimento di Moquegua. L’esplosione, iniziata alle 22.46, avvenuta a una profondità di mille metri, è stata causata dal contatto dell’acqua portata dalla neve con il materiale caldo del vulcano. Poi ne è seguita una seconda alle 3.52, ora locale. Il capo dell’IGP, Istituto Geofisico del Perù, Orlando Macedo ha comunicato a RPP Noticias che il vulcano ha continuato a emettere fumo e cenere per più di un’ora.
L’ultima volta che si registrarono eruzioni nel vulcano, fu nel 2009. L’Ubinas è continuamente tenuto sotto monitoraggio da quattro squadre di esperti e scienziati, al momento anche dai sismologi dell’ Istituto Geologico Minerario e Metallurgico di Arequipa (Ingermmet Arequipa). Lo stesso Macedo annuncia che le esplosioni nel vulcano Ubinas potrebbero continuare se la neve o l’acqua ghiacciata entrano nel cratere, ma che non avranno grandi conseguenze, poiché “non sarebbero in relazione con la fuoriuscita di magma”. Lo specialista ha spiegato alla stampa che in questo periodo dell’anno, il vento soffia in senso opposto rispetto a dove risiedono gli abitanti, ovvero verso nordovest, per cui non rappresenta un rischio.
La stessa paura si è avuta cinque anni fa, nel 2008, quando, a seguito di una serie di eruzioni, si temeva che le ceneri cadessero sopra alla valle di Ubinas, provocando malattie respiratorie nella popolazione, danneggiando le coltivazioni e le fonti d’acqua. Cosa che è parzialmente avvenuta nel 2006, quando piogge di cenere, zolfo e lievi scosse sismiche hanno fatto evacuare molte persone, alcune delle quali lamentavano disturbi seri alla respirazione e alla vista. In particolare, nelle località di Salinas Huito, Chanclaya, Cancusani, Pati e La Yunta. Ora come ora, Macedo ha invitato tutti a mantenere la calma.