Nel primo Rapporto sulla coesione sociale elaborato dall’ISTAT in Italia si legge che i giovani che non lavorano né studiano hanno raggiunto quota 2 milioni. In particolare, nella fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni, i ragazzi NEET rappresentano il 21,2% del totale di popolazione in quella fascia, per l’esattezza 2 milioni e 44mila persone.
Gli uomini rappresentano il 18,2%, mentre le donne sono il 24,4%.
Come al solito lo stivale si divide in due. Nel sud Italia i valori sono per gli uomini il 27,4% e per le donne il 33,3%, praticamente una su tre.
Nel centro gli uomini non impiegati sono il 13,3% e le donne il 19%, una su 5.
Al Nord si trovano dati inferiori, con l’11,2% per gli uomini e il 17,9% delle donne.
NEET è l’acronimo di Not in Education, Employment or Training (non a scuola, lavoro o formazione) e comprendono le persone tra i 15 e i 29 anni né occupate né iscritte ad un corso regolare di studi.
Questo dell’ISTAT è il primo Rapporto sulla coesione sociale, edizione 2010, il frutto della collaborazione tra l’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), l’Istituto nazionale di statistica (Istat) e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, i quali hanno deciso di integrare le informazioni in loro possesso per fornire un quadro integrato degli aspetti che riguardano la coesione sociale, ovvero la capacità della società di promuovere il benessere di tutti i cittadini, riducendo le disparità e contrastando l’emarginazione.
In generale, i dati sono aggiornati al 2009, in alcuni significativi casi essi si spingono fino al primo semestre 2010.