I ricercatori Massimo Russo dell’INGV, Italo Campostrini, Carlo Maria Gramaccioli e Francesco De Martin dell’Università di Milano hanno scoperto 18 nuove specie di minerali, per buona parte caratteristiche dell’ isola di Vulcano.
Lo studio si è sviluppato lungo un periodo di cinque anni ed ha previsto l’analisi sistematica dei minerali di origine fumarolica presenti sull’isola.
La scoperta è stata approvata anche da una commissione dell’International Mineralogical Association (IMA), composta di mineralogisti di tutto il Mondo che controlla e approva l’esistenza di nuovi minerali.
Un tempo le analisi erano più laboriose: invece con le tecnologie più avanzate il numero di specie negli ultimi anni è cresciuto da 2000 a 4700. Le specie tipo dell’isola sono oggi 25.
Le scoperte sono avvenute infatti grazie a strumentazioni sofisticate, utilizzando cioè un microscopio elettronico a scansione (SEM) con analizzatore (EDS) per valutare la composizione chimica, un diffrattometro a raggi-X per polveri e per cristallo singolo (strumenti indispensabile per studiare la struttura dei minerali).
Lo studio è stato possibile nell’ambito di una convenzione stipulata tra la sezione napoletana (Osservatorio Vesuviano) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e il Dipartimento di Chimica Strutturale e Stereochimica Inorganica dell’Università degli studi di Milano