Al via la terza edizione della Campagna nazionale sulla riduzione del rischio sismico, “Terremoto – io non rischio”. Le giornate dedicate sono il prossimo 28 e 29 settembre. Molti i comuni e le associazioni di volontariato che vi partecipano. L’obiettivo è quello di sensibilizzare cittadini e volontari delle zone più a rischio, così da essere preparati e pronti ad affrontare situazioni critiche.
Si tratta, come comunicano sul sito, di 215 piazze coinvolte di 204 comuni italiani su quasi tutto il territorio nazionale. Sono state privilegiate le piazze di comuni a elevato rischio sismico o ritenuti particolarmente rilevanti per un’efficace informazione alla popolazione su questo tema. Le piazze sono state individuate su proposta delle stesse associazioni di volontariato; tra le associazioni, oltre ad Anpas, che è anche promotore del progetto, partecipano all’edizione 2013 della campagna altre tredici organizzazioni di volontariato, tra cui Ana – Associazione Nazionale Alpini, Anai – Associazione Nazionale Autieri d’Italia, Anvvfc – Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, Avis – Associazione Volontari Italiani del Sangue, e molte altre. In totale sono circa 3.200 i volontari formati nel corso dell’estate e delle precedenti campagne del 2011 e 2012. La formazione ha riguardato vari argomenti, tra cui la memoria storica dei terremoti, la pericolosità sismica del territorio e la vulnerabilità del patrimonio edilizio; e ancora la riduzione del rischio sismico, il ruolo dello Stato e del cittadino nell’azione di prevenzione, la comunicazione del rischio sismico e gli aspetti psicosociali connessi ai terremoti. Sono state affrontate anche questioni logistiche legate all’organizzazione della piazza.
L’Italia è infatti uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo. Negli ultimi mille anni, come riportato nel sito, circa 3.000 terremoti hanno provocato danni più o meno gravi al territorio. Quasi 300 di questi hanno avuto effetti distruttivi e uno su dieci ha avuto effetti catastrofici, con un’energia paragonabile al terremoto dell’Aquila del 2009. Tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti, ma i terremoti più forti si concentrano in alcune zone. Le zone più a rischio si trovano nell’Italia nord-orientale (Friuli Venezia Giulia e Veneto), nella Liguria occidentale, nell’Appennino settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese), e, soprattutto, lungo l’Appennino centrale e meridionale, in Calabria e Sicilia orientale.
Al centro di ogni piazza coinvolta, durante il fine settimana del 28 e 29 settembre, ci sarà quindi il totem di “Terremoto – Io non rischio”. Si tratta di un’installazione composta da scatoloni sovrapposti, colorati e illustrati, che contiene giochi e interazioni sul rischio sismico, per facilitare la comunicazione tra volontari e cittadini. Il totem contiene alcuni materiali informativi, che i volontari illustreranno e distribuiranno ai cittadini, tra cui un pieghevole, per spiegare in termini semplici cosa deve sapere il cittadino per imparare a prevenire e ridurre i danni dei terremoti e cosa può fare nella propria casa. E una scheda sui comportamenti, che contiene informazioni utili a tutta la famiglia, ovvero i comportamenti da adottare durante il terremoto e subito dopo.
Obiettivo della campagna è promuovere una cultura della prevenzione, formare un volontario più consapevole e specializzato ed avviare un processo che porti il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione del rischio sismico.