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Il silenzio

Scritto da Maria Rosa Pantè il 19.05.2017

Si dice che ogni persona è un’isola,
e non è vero,
ogni persona è un silenzio,
questo sì,
un silenzio,
ciascuna con il proprio silenzio,
ciascuna con il silenzio che è. (José Saramago)

Il silenzio quando c’è non si sente. Quando non c’è si sente la sua mancanza. Il silenzio è silenzio anche quando i rumori sono suoni cioè canto degli uccelli o scorrere di un fiume o il vento fra le fronde. Anche una musica rompe il silenzio, ma insieme ce lo ridona.

Una musica… non sempre.

Viaggiare e soggiornare per qualche giorno in una grande città, frequentare nel viaggio gli autogrill, mi ha aperto gli occhi (e le orecchie) sul tema dell’inquinamento acustico.

http://www.tuttogreen.it/inquinamento-acustico-cose-e-che-danni-porta/

Io abito al limitare di in bosco, passano rarissime auto davanti a casa e qualche trattore. Ogni tanto si sentono i campanacci delle vacche. E spesso, troppo per le mie orecchie, si sentono le motoseghe e i tagliaerba.

Dunque io sono abituata bene.

Anche per questo essere tuffata in una città dal gran traffico, dalla gente vociante e col clacson facile è stato tremendo.

C’è il rumore del tram, poi del mezzo che pulisce le strade, poi c’è la persona che urla, la motoretta, il frigorifero che mai si acquieta. I ristoranti e i bar con la musica alta o altri macchinari (sempre i frigoriferi) che fischiano.

Per strada ci sono lavori in corso con martelli pneumatici.

Nel parco fanno musica.

Alla sera sei afono perché nel ristorante tutti parlano e tu urli per farti sentire.

Un inferno.

Il peggio è stato in un autogrill all’ora di punta. Gente, tanta. Forni frigoriferi macchine del caffè altri frigoriferi e ancora forni luci motori voci traffico camion frenate accelerate musica muciche diverse i ventilatori il sibilo delle luci le macchine del caffè le tazzine del caffè sbattute le une contro le altre ancora voci e musica e rumori alti dei maledetti frigoriferi.

L’inferno su questa terra.

L’inquinamento acustico è tra i più tremendi e insidiosi, è certo che ci cambia il cervello, che ci condiziona e ci ammala, ma non se ne parla. È il sintomo di almeno due cose:

  1. l’invasività della nostra specie (anche sul monte più alto accade di sentire i rombo di un motore o la voce umana o altro nostro rumore)
  2. il vuoto, perché ovunque dal medico al supermercato c’è musica per riempire il silenzio (che vuoto non è), una radio accesa, un sottofondo che ci ipnotizza e ci istupidisce.

Ecco l’inquinamento acustico ci rende fragili e condizionabili e talvolta aggressivi.

Il silenzio non deve essere un lusso, ma un diritto.

Però che lo dico a fare? Ci sono così tanti rumori che nessuno sa più ascoltare.

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