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Eolico: conveniente già a 6 mesi dall’installazione

Installare una turbina con una vita prevista di 20 anni potrebbe essere conveniente già dopo i primi 5-8 mesi

Scritto da Micaela Conterio il 18.06.2014

Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista International Journal of Sustainable Manufacturing , condotto da un gruppo di ricercatori statunitensi, una turbina eolica con una vita lavorativa di 20 anni offrirebbe un beneficio netto già nei primi 5-8 mesi dall’installazione. In pratica l’energia spesa per costruire un impianto viene restituita già nei primi mesi di funzionamento.

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L’analisi, infatti, mostra che la stragrande maggioranza degli impatti ambientali previsti sarebbe causata dalla produzione di materiali e da processi produttivi. Tuttavia, il recupero per l’uso di energia associata avverrebbe entro 6 mesi circa e, anche nel peggiore degli scenari, probabilmente il fabbisogno energetico richiesto a vita per il funzionamento di ciascuna turbina dovrebbe essere assorbito già dal primo anno di utilizzo attivo. Così, per i 19 anni successivi, ogni turbina, in effetti alimenterà 500 famiglie senza consumare energia elettrica prodotta usando fonti energetiche convenzionali.

Lo studio di fatto è una valutazione ambientale del ciclo di vita di turbine eoliche di 2 megawatt impiegate in un grande parco eolico nel Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti.
Le turbine eoliche sono spesso presentate come una concreta e reale risposta alla produzione di energia elettrica sostenibile, soprattutto se associata all’alta capacità di immagazzinare nelle occasioni in cui la velocità del vento proviene da entrambi i lati del campo di lavoro, offrendo una fonte di alimentazione che è sostanzialmente a zero emissioni di carbonio.

Di fatto il costo del ciclo di vita sommato alla valutazione ambientale in termini di consumo di energia e di emissioni di fabbricazione, installazione, manutenzione e processo di fine vita di una turbina sembrano essere limitate alle discussioni sui pro e contro di questi dispositivi. “Tutte le forme di generazione di energia richiedono la conversione degli input provenienti dalle risorse naturali, che sono legati agli impatti ambientali e ai costi che devono essere quantificati per prendere decisioni appropriate per lo sviluppo del sistema energetico”, spiegano Karl Haapala e Preedanood Prempreeda della Università dell’Oregon, a Corvallis.

I ricercatori hanno svolto una valutazione del ciclo di vita (LCA) di turbine eoliche di 2MW con l’intento di individuare l’impatto ambientale netto della produzione e dell’uso di tali dispositivi per la produzione di energia elettrica. Una valutazione del ciclo di vita tiene conto di approvvigionamento delle principali materie prime (acciaio, rame, fibra di vetro, plastica, cemento e altri materiali), di trasporti, di produzione, di installazione della turbina, di manutenzione in corso e di quella necessaria prevista per i due decenni di vita lavorativa e, infine, dell’impatto del riciclaggio e dello smaltimento della turbina a fine ciclo di vita.

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