PECHINO/OTTAWA, 7 aprile (Reuters) – Un gruppo di spionaggio informatico con base nella Cina sudoccidentale ha rubato documenti al ministero della Difesa indiano e email all’ufficio del Dalai Lama. Lo dice un rapporto di ricercatori canadesi pubblicato ieri.
Le spie informatiche hanno usato popolari servizi online, compresi Twitter, Google Groups (GOOG.O) and Yahoo Mail (YHOO.O), per penetrare nei computer, allo scopo di dirottarne i contenuti verso centrali e server in Cina.
Il rapporto, intitolato “Ombre nelle Nuvole”, afferma che le reti di spionaggio sono probabilmente gestite da persone con collegamenti col sottobosco criminale cinese. Informazioni potrebbero esser state girate ad alcuni settori del governo cinese, dice ancora lo studio.
“Non abbiamo trovato alcuna prova certa che colleghi queste intrusioni al governo cinese”, dice Nart Villeneuve, che come altri autori del rapporto è ricercatore della University of Toronto alla Munk School of Global Affairs.
“Al momento abbiamo avuto una collaborazione assai proficua con la squadra cinese di risposta alle emergenze informatiche, che sta lavorando attivamente per comprendere quel che abbiamo scoperto … è stato uno sviluppo molto incoraggiante”, ha detto Villeneuve nel corso di una conferenza stampa a Toronto.
A Pechino, una portavoce del ministero degli Esteri cinese ha detto che la linea di condotta della Cina “è molto chiara. Siamo fermamente contrari al crimine informatico, comprese le intrusioni”.
Un anno fa, gli stessi ricercatori avevano descritto una sistematica infiltrazione informatica ai danni del governo tibetano in esilio, cosa che avevano chiamato GhostNet.
“Le nuvole di social media nel cyberspazio sulle quali facciamo oggi affidamento hanno un nucleo oscuro e nascosto. C’è un vasto ecosistema sotterraneo al cyberspazio sul quale prosperano reti di criminali e di spionaggio”, dice Ron Diebert della Munk School.(fonte Reuters)