L’Istat, nel suo rapporto dal titolo “Censimento delle acque per uso civile”, ha messo in evidenza la disastrosa situazione in cui versano gli acquedotti italiani. Il 40% dell’acqua trasportata si disperde a causa dei problemi nelle tubature. Nonostante la situazione sia drammatica e segnalata da tempo, non si registrano miglioramenti.
Secondo i dati Istat ogni 100 litri di acqua 40 si disperdono lungo il tragitto. Lo spreco stimato è di 100mila litri al secondo. Le “dispersioni continuano a essere persistenti e gravose” dice Istat, rilevando che la situazione è grave in tutto il Paese, ma più critica al Sud e al Centro. Eccezioni che hanno provveduto almeno in parte al risanamento sono l’Abruzzo e la Puglia. Ma le situazioni peggiori si trovano sulle isole, con una perdita dell’acqua che arriva quasi alla metà di transitante.
Nel 2012, secondo il rapporto il 37,4% dell’acqua immessa nella rete non è arrivata a destinazione: si tratta di un aumento delle perdite del 5,3% rispetto al 2008.
Istat ha censito anche i depuratori delle acque reflue urbane: si tratta di 18.876 impianti per le acque reflue urbane, di cui 18.162 in esercizio, 545 non in esercizio e 79 in corso di realizzazione o ristrutturazione. Ma Legambiente ha già denunciato che meno dell’80% delle acque reflue italiane viene depurata, una situazione che ci è già costata due denunce e l’apertura di una terza infrazione da parte dell’Europa. In Sicilia e Friuli-Venezia Giulia la situazione peggiore.