Gli scienziati dell’università Ca’ Foscari di Venezia partecipano ad un progetto europeo che ha lo scopo di monitorare le variazioni del ciclo del mercurio nell’ambiente.
La ricerca si svolge sulle Dolomiti, tra Veneto e Alto Adige, a 2550 metri, dove è stata installata una stazione per misurare la presenza di mercurio gassoso. I dati raccolti saranno uniti a quelle delle altre stazioni nel mondo per indirizzare le future politiche ambientali.
La rete globale si chiama Gmos (Global Mercury Observation System), ed è composta da 23 istituti internazionali.
Le stazioni si trovano a terra in aree sensibili, alcuni strumenti si trovano in volo a 6mila metri di quota, montati su aerei, e altri attraversano gli oceani a bordo di navi.
Carlo Barbante, docente alla Ca’ Foscari e direttore dell’Istituto per la Dinamica dei processi ambientali del Cnr, spiega: “Vogliamo capire quale sia l’impatto dell’uomo sulle variazioni nel ciclo del mercurio nell’ambiente. Il compito della nostra stazione è vedere quale sia il fondo naturale dell’inquinante in un sito di alta quota. La strumentazione ci aggiorna telematicamente ogni cinque minuti con i dati sul mercurio, inoltre misura parametri meteorologici e campioni di precipitazioni”.