Il mercurio è un metallo che a determinate concentrazioni può essere nocivo per la salute. Non sono ancora del tutto chiaro però quali sono i meccanismi con i quali si disperde nell’ambiente. In California, ad esempio, sono stati trovati livelli più alti che in precedenza nella nebbia. Ora i ricercatori si domandano quale sia il ciclo che ha portato a questo aumento, che per il momento non sembra essere dannoso per la salute. Una delle ipotesi suggerisce che il mercurio arrivi dalle profondità degli oceani nelle acque superficiali disperdendosi poi in atmosfera. Il mercurio in questione proverrebbe da decine di anni di inquinamento pregresso e accumulatosi nelle profondità dell’oceano.
Peter Weiss-Penzias, un tossicologo ambientale presso l’Università della California, Santa Cruz, che conduce l’inchiesta, ha sottolineato che la quantità di mercurio nella nebbia non è un problema sanitario. “Si tratta di parti per trilione, anche se la quantità è elevata rispetto a ciò che ci si aspettava. I livelli misurati in caso di pioggia sono sempre stati piuttosto bassi, tanto che i risultati delle nostre prime misurazioni con la nebbia sono stati sorprendenti.”
Weiss-Penzias e il suo team hanno raccolto i loro campioni di nebbia per la prima volta nell’estate del 2011 e hanno pubblicato i loro risultati in un articolo su Geophysical Research Letters a febbraio 2012. Altri campioni di nebbia sono stati raccolti nell’estate del 2012 e sono stati analizzati anche campioni di acqua raccolti a diverse profondità nella baia di Monterey.
Il mercurio è un elemento altamente tossico che viene rilasciato nell’ambiente attraverso una serie di attività umane, inclusa la combustione del carbone. In California, le miniere di mercurio nella costa producono grandi quantità di mercurio elementare per l’impiego in operazioni di miniere d’oro, che porta alla contaminazione dei bacini idrici in tutto lo stato. I batteri nel suolo e nei sedimenti trasformano il mercurio elementare in composti di metilmercurio che sono particolarmente tossici e facilmente assorbibili da parte degli organismi.
Secondo Weiss-Penzias i nuovi risultati forniscono alcuni indizi su come il metilmercurio entra nella nebbia costiera, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i processi coinvolti. Il ricercatore è particolarmente interessato a un composto altamente volatile chiamato dimetilmercurio. “Il dimetilmercurio è più stabile nelle profondità dell’oceano, ma non siamo del tutto sicuri di come si formi o dove provenga,” ha detto. “Abbiamo trovato livelli elevati nelle acque di superficie, e abbiamo visto che evapora rapidamente dalla superficie nell’atmosfera, dove si decompone in monometilmercurio nelle gocce di nebbia.”
La nebbia si deposita sugli alberi e gocciola nel terreno. “Abbiamo calcolato che si deposita più metilmercurio dalla nebbia che dalla pioggia, ma i margini di errore sono molto ampi,” ha spiegato Weiss-Penzias che spera di ottenere sovvenzioni per condurre un progetto di ricerca più ampio.
I risultati preliminari ottenuti finora hanno fatto affidamento sugli sforzi dei ricercatori universitari che lavorano con Weiss-Penzias e Russell Flegal, professore di microbiologia e tossicologia ambientale all’Università della California di Santa Cruz. Cruz Ortiz, che ha continuato a lavorare nel laboratorio di Flegal dopo la sua laurea all’inizio di quest’anno, ha preso in esame le concentrazioni di mercurio negli insetti nelle zone costiere soggette al deposito di nebbia. I suoi dati preliminari indicano concentrazioni più elevate di mercurio in alcuni insetti in estate, quando la nebbia costiera è più comune, rispetto a febbraio e marzo.
“Ci sono veramente pochi dati su questo argomento, ora stiamo cercando di riempire una mappa per migliorare la nostra comprensione del ciclo del mercurio nell’ambiente,” ha spiegato Weiss-Penzias. “Vogliamo conoscere le sue sorgenti e le trasformazioni”.
Il metilmercurio è sempre più concentrato in organismi superiori nella catena alimentare, e i livelli di mercurio in alcuni pesci predatori sono alti abbastanza da poter comportare problemi di salute. Questa contaminazione del pesce nell’oceano è il risultato del sequestro biologico del mercurio che è stato accumulato negli oceani fin dall’inizio della rivoluzione industriale nel 19° secolo. Allo stesso modo, il mercurio che si muove dalle acque oceaniche nella nebbia non è probabilmente frutto di inquinamento recente, ma il risultato del patrimonio storico dell’inquinamento da mercurio dovuto alla combustione del carbone e da altre fonti, ha spiegato Weiss-Penzias.
“E’ ancora un mistero, ma credo che quello che stiamo vedendo sia un grande fenomeno che ha a che fare con la risalita delle acque oceaniche profonde lungo la costa,” ha concluso il ricercatore.