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Aviaria in Cina è costata 6,5 miliardi di euro

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.05.2013

Sono fermi a 130 i casi dela nuova influenza aviaria cinese, relativa al virus N7N9 che ha spaventato l’intera Cina e ha fatto tremare lo scenario internazionale dietro lo spettro della pandemia di SARS del 2003. ora però si contano i costi dell’emergenza: secondo gli esperti l’importo si aggirerebbe intorno ai 6,5 miliardi di euro.

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Il dato è stato comunicato nell’ambito di una riunione fra esperti che si è tenuta aGinevra nell’ambito dell’assemblea generale dell’agenzia Onu. 

Juan Lubroth, esperto della FAO, lo ha dichiarato all’Organizzazione Mondiale per la Sanità, citando uno studio del ministero dell’Agricoltura cinese.

“L’impatto economico dell’epidemia è stato impressionante – ha affermato l’esperto – oltre 6,5 miliardi di dollari sono stati persi a causa del crollo delle vendite, dei prezzi e della fiducia dei consumatori”. Fra le misure adottate per fermare l’epidemia le più efficaci sono state la chiusura di alcuni mercati di animali vivi e l’abbattimento di migliaia di capi, costato al governo 97 milioni solo di sussidi all’industria del pollame.

Inoltre il pollame è stato vietato nelle mense di scuole ed università oltre ad essere scomparso per un lungo periodo dai pasti serviti sugli aerei.

Il virus è infatti stato trasmesso all’uomo dal pollame con certezza nel 50% dei casi.

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