Torna a far paura l’influenza aviaria in Cina e nell’estremo oriente. Altre due persone sono morte a causa di un ceppo raro in Cina, mentre i sanitari locali indagano su eventuali casi di trasmissione tra i membri della famiglia.
Gli ultimi casi mortali si sono verificati nelle province di Anhui e Jiangsu – entrambe nella parte orientale della Cina – e hanno portato il numero totale delle vittime dal ceppo di infliuenza H7N9 (meglio nota come influenza aviaria) a 9, su un totale di 28 casi segnalati, secondo l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua.
Finora il virus è limitato ad est del paese, con infezioni riportate nella regione di Shanghai, così come nelle province di Anhui, Jiangsu e Zhejiang.
Un totale di 13 casi, di cui cinque in cui i pazienti sono morti, sono stati riportati nella sola Shanghai, dove le autorità stanno prendendo in considerazione un divieto permanente sugli scambi di pollame vivo dopo l’abbattimento di più di 100.000 animali la scorsa settimana, nel tentativo di contenere il problema.
Mentre la fonte dell’infezione non è ancora stata individuata, i mercati di pollame sono diventati il centro delle indagini da parte del ministero della Sanità cinese e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il ceppo del virus era noto per aver colpito i colombi da allevamento, ma finora non aveva mai contagiato gli esseri umani fino a quando una serie di casi sono stati segnalati in Cina la scorsa settimana.
La Cina ha inoltre annunciato di star lavorando già ad un vaccino. Intanto i mercati di pollame sono chiusi dove ci sono stati casi mortali.
Altre città in tutta la Cina hanno annunciato l’intenzione di sospendere il commercio di uccelli vivi.
Nel frattempo, l’OMS sta indagando su sospetti “gruppi familiari”, in cui potrebbero esserci stati dei contagi da uomo a uomo, una cosa finora ancora mai dimostrata. Se fosse vero, sarebbe un segno preoccupante in quanto il virus, pur avendo un alto tasso di mortalità, difficilmente può provocare un’epidemia tra gli esseri umani se non riesce a trasmettersi da uomo a uomo. Se invece subisse una mutazione che gli permette questo, si tratterebbe di una vera e propria emergenza mondiale.
“A questo punto, non vi sono prove di trasmissione umana sostenuta”, ha detto il portavoce dell’OMS Gregory Hartl, citato dall’agenzia Xinhua. Ma ha aggiunto che ci sono alcuni “casi sospetti, forse limitata a famigliari stretti”.
Secondo Hartl, uno delle famiglie sospette si trova a Shanghai, dove tre membri della famiglia hanno sintomi simili e ad uno di loro è stata diagnosticata l’influenza H7N9, ha detto la Xinhua. Due di loro sono ormai morti, ha detto Hartl. Un altro gruppo sospetto è in Jiangsu.