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Batteri per produrre idrogeno, la ricercatrice italiana da Unesco

La 28enne Marina Faiella ha ricevuto una borsa di studio per continuare le sue ricerche nel campo delle energie rinnovabili

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.04.2013

La 28enne Marina Faiella, ricercatrice prima in Olanda e poi in Arizona, negli Stati Uniti, ha ricevuto una borsa di studio per continuare le sue ricerche nel campo delle energie rinnovabili.

Grazie alle sue ricerche potrebbe essere possibile ricaricare le batterie del computer o dello smartphone grazie al lavoro di proteine capaci di creare idrogeno, un combustibile pulito.

batteri

Tra le 15 vincitrici della borsa internazionale L’Oréal-Unesco “Donne e Scienza” 2013, a soli 28 anni, Marina Faiella si è laureata in chimica nel 2007 e un dottorato alla Federico II di Napoli. Poi si è trasferita in Olanda, dove ha cominciato ad occuparsi di energia pulita, e infine presso l’università dell’Arizona, sotto la guida di Giovanna Ghirlanda. E’ entrata a far parte dell’Energy Frontier Research Center Bisfuels, un network di 40 istituti finanziato dal Dipartimento di energia americano con oltre 700 milioni di dollari in 5 anni per trovare nuove soluzioni energetiche amiche dell’ambiente.

Ora che ha vito 40.000 dollari con la borsa di studio L’Oréal-Unesco, potrà continuare le ricerche sulle “micro-fabbriche” di idrogeno.

Si tratta di proteine con atomi metallici che mimano gli enzimi (chiamati idrogenasi) che piante e batteri usano per produrre idrogeno, partendo per esempio dall’ acqua.

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