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Il Solar Impulse ce l’ha fatta, la prossima sfida è il giro del mondo

Scritto da Valeria Gatti il 06.06.2012

Una nutrita folla ha accolto con gioia l’HB-Solar Impulse quando alle 23.30 di martedì 5 giugno è atterrato all’aeroporto internazionale di Salé, a Rabat, in Marocco dopo diciannove ore di volo e 830 chilometri percorsi. Oltre ai giornalisti, alle autorità e al team della Solar Impulse c’erano molti curiosi tra i presenti in attesa di vedere con i loro occhi il completamente del volo simbolico intercontinentale del velivolo mosso unicamente a energia solare e il sorriso dell’ideatore, pioniere e pilota svizzero Bertrand Piccard. Solar Impulse è la prova tangibile del fatto che un aereo a energia solare può volare giorno e notte senza usare carburante. La prossima sfida sarà il giro del mondo, nel 2014. L’obiettivo è quello di dimostrare che il progresso è possibile utilizzando forme di energia pulita.

“Non ci sono state solo ragioni tecniche e politiche dietro alla decisione di volare verso il Marocco, ma anche semplicemente il fatto di volare sullo stretto di Gibilterra è stato per me un momento magico, ha rappresentato uno dei punti più alti della mia carriera come aeronauta” ha detto Bertrand Piccard, non appena il personale di terra gli ha aperto lo sportello.

Da novembre 2011, sia Masen, l’azienda che ha realizzato l’apparecchiatura per far muovere l’aereo solare, che il team del Solar Impulse hanno lavorato duramente per rendere la cosa possibile. “Noi siamo stati i primi a realizzare un atterraggio intercontinentale di questo tipo e siamo pronti a rifarlo in altre parti del mondo, si tratta di un momento storico importante: assieme al Solar Impulse siamo atterrati anche noi” ha detto Bakkoury, il presidente di Masen. Il messaggio che l’azienda vuole lanciare è forte e chiaro: “ l’energia solare non è più qualcosa di ristretto al solo mondo scientifico, ma sta diventando parte integrante del vivere quotidiano.  Inizieremo la produzione di questo velivolo nel 2014, in coincidenza del giro del mondo del Solar Impulse” ha concluso il presidente.

Anche il co-pilota, in conferenza stampa finale, ha espresso le sue opinioni  in accordo con quelle di Bakkoury  “Questo volo segna un nuovo passo nella storia del progetto perché abbiamo raggiunto un altro continente”, ha detto André Boerschberg  “ dopo quasi 20 ore di volo, siamo atterrati con un set di batterie pienamente cariche. Tutto questo è straordinario e rappresenta una crescita riguardo alla fiducia da riporre nelle nuove tecnologie”.

Per questo progetto Bertrand Piccard è stato nominato  anche “Campione della Terra” dagli Stati Uniti, raggiungendo con 8.500 metri il punto più alto dal suolo in questo suo volo.  The United Nations Environment Programme (UNEP),  il programma ambientale degli stati Uniti, ha infatti annunciato il 4 giugno l’attribuzione del 2012 Champions of the Earth Laureate Award all’ideatore del progetto Bertrand Piccard.

Il tempismo non poteva essere migliore, poiché tutto ciò ha contribuito a rinforzare il messaggio simbolico dato dal Solar Impulse e dalla sua missione intitolata “Crossing frontiers 2012”: un attraversamento delle frontiere non solo fisiche della terra, ma anche della consapevolezza umana circa la presa di coscienza di un determinato bisogno di salvaguardia del Pianeta e dell’urgenza di incrementare gli investimenti nelle energie rinnovabili.  Quest’anno sono stati scelti sei personaggi che si sono impegnati nello sviluppo sostenibile con sforzi notevoli.  tra loro si annovera il presidente della Mongolia Tsakhia Elbergdorj, per il suo sforzo nel mettere l’ambiente al primo posto della politica del Paese, il banchiere brasiliano Fabio C. Barbosa e l’imprenditore degli Emirati Arabi Uniti il Sultano Ahmed Al Jaber per la loro visione imprenditoriale orientata allo sviluppo sostenibile e alle tecnologie pulite. Altri premi sono stati dati a Bertrand Piccard, appunto, per l’ispirazione avuta e la prontezza d’azione nel metterla in pratica, all’olandese Sander Var der Leeuw per la scienza e l’innovazione, e per le iniziative di mantenimento delle radici del territorio al kenyota Samson Parashina.

La cerimonia  finale, che ha avuto luogo durante una cena di gala, ha anticipato l’apertura della conferenza di Rio+20 sulla Terra, che si terrà dal 20 giugno prossimo; persino la BBC ha voluto intervistare in diretta i due piloti. “Sono dieci anni che sogno questo volo – ha raccontato emozionato Piccard – c’era una bellissima luna quando sono decollato, altrettanto bellissima  quando sono atterrato: non avrei potuto chiedere di meglio”.  Bernard Piccard conclude ringraziando i collaboratori che per tre giorni e tre notti non hanno chiuso occhio. Dopo una sosta di cinque giorni, il Solar Impulse riprenderà il volo per Ouarzazate, nel sud del Marocco, dove il re Mohammed VI inaugurerà il più grande impianto fotovoltaico al mondo. Il Marocco è tra quegli stati che vogliono abbandonare l’uso di combustibili fossili e cercare di utilizzare al meglio l’abbondante energia solare.

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