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Inizia il pompaggio di acqua altamente radioattiva, operaio ricoverato per malore

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.04.2011
Impianto nucleare danneggiato presso Fukushima, Giappone. Crediti: Tepco

Impianto nucleare danneggiato presso Fukushima, Giappone. Crediti: Tepco

I lavoratori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi hanno iniziato i lavori per rimuovere l’acqua altamente radioattiva che è fuoriuscita dai nuclei dei reattori. La Tepco ha dichiarato che un operaio ha avvertito un malore ed è stato ricoverato oggi.

L’acqua radioattiva è stata trovata nei sotterranei degli edifici delle turbine dei reattori 1, 2 e 3, così come nei corridoi sotterranei ad essi collegati. Trasferire l’acqua – circa 60.000 tonnellate – in luoghi di stoccaggio sicuri è fondamentale per portare avanti i lavori di ripristino delle funzioni chiave di raffreddamento dei reattori danneggiati dopo il terremoto e lo tsunami dello scorso 11 marzo.

L’acqua all’interno del seminterrato dell’edificio delle turbine del reattore 2 e  nel tunnel  ad esso collegato è fortemente contaminata, molto probabilmente perché proviene direttamente dal nucleo del reattore 2, il più pericoloso dei tre reattori, in quanto le barre di combustibile sono molto danneggiate.

“L’acqua è contaminata con alte concentrazione di sostanze radioattive, quindi dovremo accertarci della sicurezza del processo,” ha detto stamattina in una conferenza stampa Hidehiko Nishiyama, un portavoce dell’agenzia per la sicurezza nucleare.

Un lavoratore di 30 anni è stato portato in ospedale perché ha dichiarato di sentirsi male intorno alle 11:10 (ora locale), dopo la posa di un tubo flessibile, ma è cosciente e non sembra essere entrato a contatto direttamente con sostanze radioattive, ha fatto sapere la Tokyo Electric Power Co.

Avendo indossato una maschera integrale, una tuta esterna, indumenti protettivi e guanti di gomma con stivali alti, il lavoratore è stato esposto durante il lavoro a4,84 millisievert di radiazioni, che è al di sotto del limite di 5 millisievert, secondo la Tepco.

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