La manta che era stata avvistata dai bagnanti mentre stazionava nei pressi delle spiagge liguri (la prima volta a Savona, poi ad Albissola) è stata liberata da ami e lenze ed è tornata libera. Libere le ali di “Samantha”, la manta torna
a nuotare nelle acque della Liguria. Non è stata catturata perché l’operazione rischiava di mettere in pericolo la sua incolumità.
Samantha, così l’hanno soprannominata i bagnanti liguri, è stata liberata dai fili da pesca intrecciati alle sue ali da una biologa marina. “Mi ha permesso di nuotare sopra di lei per oltre mezz’ora: rallentava e accelerava con me. Un’esperienza indimenticabile, perché si tratta di una specie di cui sappiamo poco, un esemplare pelagico che si è avvicinato straordinariamente vicino alla costa”.
Laura Castellano, biologa dell’Acquario di Genova, ha finalmente liberato dagli ami e dalle lenze la manta che ormai dalla fine di giugno staziona nei pressi delle coste della Liguria, visibilmente in difficoltà.
Le sue ali erano infatti aggrovigliate ad un sottile cavo sottile che le lacerava la pelle, insieme agli ami. Dopo che giovedì mattina la Capitaneria di Porto di Savona ha individuato la manta ad Albisola la Guardia Costiera e di biologi dell’Acquario sono entrati in azione per liberarla.
“Era coperta dalle lenze e ami[…]. Abbiamo provato a soccorrerla, mi sono immersa in apnea, con la muta, le pinne e il boccaglio, e ho raggiunto la manta. Mi ha lasciato avvicinare. Avevo gli strumenti per tagliare i cavi e provare ad estrarre gli ami. Mi ha lasciato fare. Ho visto che una lenza le impediva il movimento completo, legando un’ala all’altra, così l’ho tagliata. Ha subito fatto una prima estensione completa”.
La biologa dell’Acquario ha controllato anche il ventre della manta, immergendosi sotto di lei, verificando il colore normale e l’assenza di ferite.
I biologi non escludono che la lunga presenza di ami e cavi possano aver compromesso la sopravvivenza della manta, ma almeno è stata liberata e potrà da oggi in avanti cavarsela da sola.
E’ previsto anche l’inserimento di un sistema di tracciamento alla manta, sempre che il ministero dell’Ambiente dia l’autorizzazione.
La modula è un esemplare giovane, come gli esperti hanno dedotto dall’apertura alare di due metri, che invece può arrivare al doppio e oltre nell’esemplare adulto. La manta del Mediterraneo è inserita tra le specie minacciate, in quanto è stata decimata da certi sistemi di pesca ormai al bando.
Infine: “La manta non è un giocattolo né un animale domestico: va rispettata e lasciata in pace, anche se si avvicina alla costa”, è l’appello dei biologi dell’Acquario di Genova.