E’ scientificamente provato che a Natale si è tutti più buoni.
E’ scientificamente provato che a Natale si è tutti più buoni?
O più stanchi, o più rassegnati, o più demotivati, o più stizziti, o più disillusi, o più soli, o più satolli. Così satolli da essere pigri, quasi divenuti pitoni che si sono appena cibati.
A Natale si è tutti più sazi?
Ma tutti? Nel mondo? Nell’Europa? In Italia?
A Natale non si è tutti più sazi, ma forse tutti più buoni.
A Natale pare che il nostro piccolo mondo diventi colorato come Paperopoli, anche chi non conosce Paperopoli sente che è la città ideale per Natale.
A Natale le luci luccicano di più? A Natale il nostro cervello subisce una mutazione temporanea? Chissà.
Natale è la prova che la poesia non sbaglia. Natale è come il Sabato del villaggio di Leopardi.
L’attesa del Natale ci riempie il cuore. Il giorno di Natale comincia la disillusione.
Non dico per tutti, quasi per tutti.
Dipende.
Il Natale forse alla fin fine ci rende più buoni, più ben disposti, più calmi perché è bello fin dal nome. Natale: una nascita, un bambino divino o meno. Una nuova vita, scricciolo, piccolo, cucciolo.
E dunque Buon Natale, la festa del bambino, la festa dei bambini, d’ogni cucciolo, la festa di tutti, purché si abbia per un momento fugace lo sguardo stupefatto, limpido, anche un po’ impietoso, di un bambino.