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Sperma dalle cellule della pelle: primi esperimenti

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 29.08.2012

Le cellule staminali embrionali (hESC) e le cellule staminali pluripotenti indotte (hiPSCs) potrebbero diventare i precursori di cellule spermatiche, cioè potrebbe essere possibile un giorno ripristinare la fertilità degli uomini sterili con un campione di pelle, secondo i ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine.La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Cell Report

L’infertilità può essere un effetto collaterale di alcuni trattamenti contro il cancro, perché i farmaci distruggendo le cellule che si dividono rapidamente, che includono anche i precursori delle cellule spermatiche, ha spiegato l’autore principale dello studio Charles Easley, ex borsista post-dottorato presso il Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Scienze della Riproduzione presso l’Università di Pittsburgh School of Medicine, e ora membro di facoltà alla Emory University.

Per chi si sottopone a terapie anticancro è possibile creare una banca del seme, ma chi non riesce a ricorrere a questo mezzo, oppure nel caso dei ragazzi, si rischia l’infertilità per sempre.

È sempre più evidente che la ricerca sulle cellule somatiche adulte, come quelle della pelle, può indurre a farle tornare ad uno stato più primitivo e quindi reindirizzarle per diventare altri tipi cellulari. Per testare se fosse possibile ricavare spermatozoi da cellule della pelle il dottor Easley e i suoi colleghi hanno lavorato su colture in laboratorio di hiPSCs e di hESC.

I ricercatori hanno scoperto che entrambi i tipi di cellule staminali sono stati in grado di generare cellule chiave, tra cui le cellule staminali spermatogoniali, spermatociti che contengono una serie completa di cromosomi prima della divisione cellulare chiamato meiosi, spermatociti post-meiotici con la metà del numero dei cromosomi, e spermatidi rotondi, che sono precursori di sperma.

“Nessuno è stato ancora in grado di creare sperma umano da cellule staminali pluripotenti in laboratorio, ma questa ricerca indica che potrebbe essere possibile,” ha spiegato Easley. “Questo modello ci dà anche l’opportunità unica di studiare i segnali molecolari che governano il processo, che ci permette di imparare molto di più su come gli spermatozoi sono fatti. Forse un giorno questo porterà a nuovi modi di diagnosi e trattamento dell’infertilità maschile. ”

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