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Cellule staminali adulte potrebbero portare a tumore

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.02.2011

StaminaliDoccia fredda per lo scienziato giapponese Shinya Yamanaka, che proprio la scorsa settimana ha visto un premio di 400 mila euro per la tecnica di “ringiovanimento” delle cellule adulte specializzate. Una ricerca comparsa su Cell Death and Differentiation, frutto della collaborazione di tre Istituti di ricerca italiani (Istituto Europeo di Oncologia, IFOM, Istituto FIRC di Oncologia Molecolare e Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica) con il Dipartimento di Biologia Molecolare dell’Università di Ginevra e la École Polytechnique Fédérale di Losanna mette in discussione l’utilizzo di cellule generate con questo metodo.

I ricercatori hanno detto che il metodo non è così sicuro come inizialente ipotizzato, e che le cellule create in questo modo da tessuti già differenziati come la pelle, potrebbero portare dietro di sé errori genetici che agevolerebbero la trasformazione a cellule tumorali.

Yamanaka, l’inventore della tecnica di rigenerazione di cellule staminali dalla pelle, è balzato agli onori delle cronache scientifiche qualche anno fa quando annunciò che, a dispetto di quanto gli scienziati pensavano fino ad allora, era possibile creare cellule staminali non solo dagli embrioni ma anche da cellule specializzate.

Yamanaka, proprio qualche giorno fa in occasione della consegna del premio, ha detto che l’idea di invertire il destino di cellule già specializzate gli venne in mente quando lesse le ricerche per la clonazione della prima rana nel 1970 e soprattutto quando ci fu l’annuncio della prima pecora clonata, Dolly, nel 1996.

Dopo questa ricerca, che mette in crisi la sicurezza di queste cellule per i pazienti, occorrerà ripensare all’eventualità di utilizzare le cellule staminali degli embrioni in sovrannumero. Già qualche giorno fa in Italia Veronesi si era espresso in questo senso, dicendo che è assurdo rinunciare a embrioni che non verranno mai usati per la procreazione e che non creano nessun problema etico, potendo portare a scoperte e cure finora impensabili.

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