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Cervello III

Scritto da Maria Rosa Pantè il 16.10.2017

Come leggere un duello “mitico” nel vero senso della parola attraverso le neuroscienze. Grazie a Omero, poeta e a Damasio, neuroscienziato, invito a leggere il suo libro “L’errore di Cartesio”.

Nel duello terribile fra Ettore e Achille, il piè veloce Achille annienta tutto: annienta la mente e il corpo. Anzi è proprio sul corpo del suo nemico che si avventa.

Nella sua ferocia ha ragione: che mente sarebbe senza un corpo? Ettore era Ettore perché aveva quella mente e quel corpo: un po’ turco, un po’ mediorientale. Non il corpo acheo e biondo di Achille.

Ognuno di noi è quello che è perché ha un corpo, oltre a un cervello. E il corpo parla di continuo col cervello, il corpo ha una voce, quel tappeto sonoro che quasi non sentiamo più, ma esiste.

E ci tiene in vita e ci fa quello che siamo.

Damasio lo chiama il sentimento di fondo, un sentimento che  ha preceduto gli altri nell’evoluzione, di fondo, perché  non ha origine da altri stati emotivi, ma da stati corporei “di fondo”: è il sentimento della vita stessa, il senso di essere.

Il senso di essere…Coscienza?

La percezione cosmica di fondo.

Sentiamo la pianura del nostro corpo. Sentiamo il basso continuo dei nostri sentimenti, delle emozioni. sentiamo quello che è stabile. La nostra forza.

Noi siamo insieme queste emozioni e questo corpo.

Anche se non ci fa male, il braccio c’è lo stesso.

Se non proviamo sentimenti estremi, i sentimenti ci sono lo stesso. Sono sentimenti di fondo.

Non vedo l’azzurro del cielo perché l’azzurro è il colore di fondo. Non vedo quasi più la persona con cui dormo tutte le notti, e che so di amare, perché talvolta diventa di fondo.

La percezione di fondo: è questo la coscienza?

La nostra forza.

La percezione di fondo del nostro corpo, il battito del cuore.

Il respiro: espirare inspirare espirare inspirare.

Ma ci accorgiamo del respiro quando ci manca e del cuore quando balza in petto.

Noi siamo principalmente, per quasi tutto lo spazio e il tempo, noi siamo un sentimento di fondo. Un basso continuo.

C’è il tempo della festa. C’è il momento del dolore. C’è l’estasi e la nera malinconia.

Ma la maggior parte della vita è la percezione di fondo.

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