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Russia, sospesi lanci Proton-M dopo nuovo fallimento. Persi due satelliti

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.08.2012
Lancio di un razzo Proton-M, crediti Roscosmos

Lancio di un razzo Proton-M, crediti Roscosmos

Un razzo senza equipaggio russo non è riuscito a portare in orbita due satelliti per le telecomunicazioni a causa di problemi sorti dopo il lancio dal cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan ieri. I due satelliti andranno ad aggiungersi ai rifiuti spaziali in orbita attorno alla Terra, ma per ora sembra che non minaccino la Stazione Spaziale Internazionale.

Secondo l’Agenzia spaziale russa, Roscosmos, il modulo di richiamo secondario del razzo Proton-M si è bloccato prima del tempo. Il razzo del terzo stadio è rimasto acceso solo per sette secondi rispetto ai previsti diciotto minuti e cinque secondi necessari per raggiungere l’orbita desiderata.

Non c’è nessuna speranza che i satelliti possano separarsi dal vettore e raggiungere l’orbita desiderata. Il razzo portava un satellite indonesiano per le telecomunicazioni, il Telkom-3, che è stato prodotto dalla russa ISS-Reshetnev dall’Indonesia, e sarebbe diventato il primo satellite del paese. Il satellite includeva apparecchiature di telecomunicazione costruite dalla Thales Alenia Space, una società francese.

Il secondo satellite era di proprietà della società russa Satellite Communications (RSCC) e si chiamava Express MD2. Il satellite è stato costruito dal Khrunichev State Research and Space Centre.

Tutti i lanci di razzi Proton sono stati sospesi fino a quando i tecnici non avranno compreso a fondo le cause di questo fallimento.

La Russia è attualmente responsabile di quasi la metà dei lanci spaziali in tutto il mondo, e questo è un altro duro colpo che va ad aggiungersi alla lista dei recenti fallimenti che purtroppo hanno afflitto il suo programma spaziale.

Mentre infatti gli americani festeggiano l’arrivo del rover Curiosity su Marte, i russi probabilmente rimuginano sul clamoroso fallimento del lancio della sonda Phobos Grunt nel novembre 2011.

I satelliti appena persi vanno quindi ad aggiungersi alla lunga lista di detriti spaziali, e saranno da oggi attentamente monitorati per seguirne le posizioni. Attualmente, assicurano gli esperti, non costituiscono una minaccia per la Stazione Spaziale Internazionale.

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