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Google Glass: gli usi in sala operatoria

Un recente studio, pubblicato sull'International Journal of Surgery, ha indagato l’applicabilità dei Google Glass nella pratica chirurgica pediatrica mostrandone le potenzialità

Scritto da Elisa Corbi il 17.04.2014

Nella nostra società la tecnologia dell’informazione portatile personale sta avanzando ad una velocità travolgente.

I Google Glass sono un dispositivo che si indossa come un semplice paio di occhiali, ma il loro sistema funziona come uno smartphone a mani libere,  visualizzando informazioni sulla lente del vetro. La tecnologia è a comando vocale e collegata a Internet con connettività wireless.  Negli Stati Uniti sono già entrati in commercio al prezzo di circa 1500 dollari.

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Gli autori di questo nuovo studio hanno testato la applicabilità dei Google Glass nella pratica chirurgica pediatrica quotidiana: sono stati indossati da un chirurgo ogni giorno per 4 settimane consecutive in un ospedale pediatrico universitario. E’ stato inoltre composto un registro giornaliero e sono state identificate le attività di applicabilità.

L’autore principale dell’articolo, Oliver Muensterer, ha detto: “Stiamo solo iniziando ad esplorare le funzionalità di questo nuovo dispositivo in Medicina e Chirurgia. I Google Glass sono essenzialmente un computer  indossato con uno schermo, una fotocamera, un microfono e un trasmettitore audio che è controllato da comandi vocali. Ciò permette al chirurgo di interagire con il dispositivo  anche durante l’intervento”.

“Sono stati usati per foto e documentazioni video, per la ricerca di patologie rare, turni di reparto e anche per compiti noiosi come la codifica e la fatturazione. Considerando che questo è ancora un dispositivo sperimentale il tutto è stato eseguito abbastanza bene.”

Rimane però un problema su come gestire la privacy del paziente, soprattutto perché il dispositivo si connette ad Internet via WiFi.  Questi problemi sono gli stessi che attualmente esistono tra i medici che utilizzano i loro smartphone per applicazioni relative alla cura del paziente, compresa l’adozione di foto e di reperti pertinenti.

“Sarebbe bello se una versione cifrata dei Google Glass fosse disponibile in futuro per uso medico, compreso lo streaming esclusivo – continua Muensterer – ora ci accingiamo a studiare come la proiezione di informazioni in tempo reale come i segni vitali , i valori di laboratorio e le radiografie sul display  durante una rianimazione possano aiutare nel prendere decisioni critiche  tempestivamente, senza la necessità di cercare su un computer separato. Questa è solo uno dei vantaggi clinici che si potrebbero ottenere”.

Ad oggi le applicazioni in campo medico dei Google Glass sembrano essere infinite. Un recente studio dell’Università di Newcastle ha testato come questi possono essere utilizzati per sostenere le persone con condizioni  critiche a lungo termine, lavorando con un gruppo di volontari affetti da Parkinson. I risultati saranno presentati a fine mese a Toronto. La squadra mostrerà come le tecnologie emergenti siano potenzialmente efficaci per sostenere le persone con malattie progressive come il Parkinson e la demenza.

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