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ISON, la “cometa del secolo” potrebbe già essere svanita

Scritto da Leonardo Debbia il 30.07.2013

Gli astronomi che avevano in programma di incontrarsi durante questa settimana per discutere i piani di osservazione della cometa ISON, probabilmente non avranno molto di cui parlare, dal momento che, stando a quanto comunicato per mezzo dell’Agenzia Reuters da Cape Canaveral, in Florida, la cosiddetta “cometa del secolo” non è più visibile e forse potrebbe già essere sparita.

Crediti: NASA

Crediti: NASA


“Il futuro della cometa ISON non sembra essere brillante”, ha scherzato il 29 luglio scorso l’astronomo Ignacio Ferrin, dell’Università di Antioquia, in Colombia.

I suoi calcoli mostrano che la cometa, che sta viaggiando verso il Sole alla velocità di 16 miglia al secondo, non mostra più la sua piena luminosità. 

La “sparizione” può essere imputata alla perdita delle particelle di ghiaccio del nucleo, che va fondendosi man mano che la cometa si avvicina al Sole, formando una coda lunga e brillante.

Secondo un’altra teoria, la cometa è ricoperta da uno strato di polvere di silicati che neutralizza il vapore acqueo e gli altri gas che illuminano la cometa.

“La cometa ISON è parsa rimanere un punto immobile per più di 132 giorni; un fatto piuttosto inusuale”, a sentire Ferrin.

Era solo di pochi giorni fa la notizia, diffusa dagli astronomi della Comet Ison Observation Campaign della NASA, sulle emissioni di anidride carbonica osservate, grazie al telescopio spaziale Spitzer.

La scia della cometa, la cui lunghezza era stata calcolata in 300mila chilometri, era stata definita “frizzante” dal team di Carey Lisse, responsabile del gruppo di studiosi.

Ora, non rimane che attendere.

Il suo passaggio nel punto più vicino al Sole, a 724 miglia (1,2 milioni di chilometri) di distanza, è previsto per il 28 novembre e dovrebbe originare una coda che sarà visibile – secondo alcuni – anche in pieno giorno.

Se riuscirà a sopravvivere, la cometa dovrebbe raggiungere una temperatura di 2700 gradi Celsius, abbastanza elevata da fondere il piombo. 

Esiste, infatti, anche la possibilità che possa invece venir dissolta dalla forza di gravità solare.

Gli scienziati ritengono che la cometa ISON provenga dalla Nube di Oort, un ammasso di rocce ghiacciate che circondano il Sole, ad una distanza pari a 50mila volte quella esistente fra il Sole e la Terra.

I calcoli dimostrano che la Cometa sta compiendo il suo primo, e con tutta probabilità anche l’ultimo viaggio nel sistema solare interno.

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