Secondo un’ipotesi largamente condivisa sarebbe stato un aumento dell’ossigenazione degli oceani a permettere l’evoluzione dei primi animali. Una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Exeter e pubblicata sulla rivista Nature Geoscience rivoluzionerebbe completamente l’ipotesi: sarebbero stati infatti i primi animali ad aumentare, con la loro attività, l’ossigenazione degli oceani, consentendo così l’evoluzione verso forme di vita più complesse.
Secondo gli scienziati danesi, le spugne, fra i primi animali ad evolversi, avevano in realtà scarso bisogno di ossigeno. Come spiega il professor Tim Lenton, che ha condotto il nuovo studio, “C’era stato abbastanza ossigeno nelle acque superficiali oceaniche per oltre 1,5 miliardi di anni prima che i primi animali si sono evoluti, ma le oscure profondità dell’oceano erano rimaste prive di ossigeno. Si sostiene che l’evoluzione dei primi animali potrebbe aver giocato un ruolo chiave nella diffusa ossigenazione degli oceani profondi. Ciò a sua volta può avere facilitato l’evoluzione verso forme di vita mobili e più complesse.”
Per determinare i meccanismi che avrebbero potuto portare ad un aumento di ossigeno nell’oceano fra 1.000 a 542 milioni di anni fa gli scienziati hanno esaminato l’equilibrio tra domanda e offerta di ossigeno. La domanda di ossigeno è creata dalla presenza di materia organica nelle profondità e secondo gli scienziati i primi animali avrebbero ridotto la presenza di questa materia. Infatti alcune spugne filtrano la materia organica dall’acqua. In questo modo, aumentando anche la rimozione del fosforo, hanno anche ridotto la presenza di fitoplancton che invece richiedeva grande consumo di ossigeno.
Un oceano più ricco di ossigeno ha consentito l’evoluzione verso forme di vita più complesse, fra queste anche i primi predatori, indicando la via verso le reti alimentari attuali.
Il Professor Lenton ha aggiunto: “Gli effetti che prevediamo suggeriscono che i primi animali, lungi dall’essere una risposta passiva alla crescente ossigenazione, sono stati gli agenti attivi che hanno ossigenato l’oceano circa 600 milioni di anni fa e hanno creato un mondo in cui gli animali più complessi potevano evolvere, compresi i nostri antenati molto lontani.”
Il professor Simon Poulton dell’Università di Leed , che è un co- autore dello studio, ha aggiunto: “Questo studio fornisce un meccanismo plausibile per l’ossigenazione dell’oceano senza la necessità di un aumento di ossigeno atmosferico. E quindi ci si chiede a proposito dell’ipotesi a lungo sostenuta che ci fosse un forte aumento dell’ossigeno atmosferico. Noi semplicemente non conosciamo la risposta a questa domande, che è in definitiva la chiave per capire come il nostro pianeta si sia evoluto al suo stato attuale abitabile.”