Cancun 2010 in salita
CANCUN (MESSICO) – Si apre uno spiraglio al vertice di Cancun, che sembrava quasi compromesso a causa di un gruppo di paesi che aveva puntato i piedi su una prosecuzione del protocollo di Kyoto senza una sua modifica, che includesse anche i paesi di nuova industrializzazione nei tetti vincolanti alle emissioni di gas serra. A capo dei dissidenti c’era il Giappone, e l’incriminato principale era, naturalmente, la più grande economia emergente, che finora non ha dovuto sottostare a nessun vincolo di emissioni di CO2, la Cina.
Ed è proprio la Cina ad aprire uno spiraglio, dicendosi possibilista a discutere di tagli alle emissioni, purché si garantisca la prosecuzione del protocollo di Kyoto anche dopo il 2012. Infatti, alla fine del 2012 il protocollo di Kyoto decade, e si sta cercando di sostituirlo.
Nessun numero o impegno, per ora, nel testo che i delegati stanno preparando, ma diverse opzioni che fanno ben sperare, come quella di trovare un nuovo sistema di conteggio per calcolare la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra attraverso le foreste.