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Con l’HIV si riconoscono meno le espressioni del viso altrui

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 01.03.2013

Le persone con l’HIV sono meno in grado di riconoscere le emozioni del viso rispetto alle persone non infette secondo uno studio pubblicato sulla rivista BioMed Central. La riduzione della capacità di riconoscere la paura negli altri è dovuta, secondo i ricercatori, al fatto che richiama la propria paura, mentre quando si riscontra un rendimento inferiore a livello neurocognitivo allora può succedee che i pazienti abbiano difficoltà a riconoscere la felicità negli altri.

TristezzaIl meccanismo alla base di riconoscimento facciale delle emozioni è complesso, coinvolge diverse aree del cervello, tra cui i circuiti fronto-striatali e l’amigdala. I circuiti frontostriatali sono essenziali per l’apprendimento e l’adattamento comportamentale, mentre l’amigdala è coinvolta nella memoria e nelle emozioni. La perdita di questa capacità può essere debilitante, incidere sulla vita quotidiana e sulle interazioni personali.

Confrontando le persone con l’ HIV con un gruppo di controllo senza l’HIV, i ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma ha scoperto che su sei espressioni di base delle emozioni (disgusto, rabbia, paura, felicità, sorpresa, tristezza), la paura è la più difficile da riconoscere. Le persone con l’HIV hanno identificato meno bene le espressioni di paura rispetto al gruppo di controllo.

Le persone con AIDS che avevano vissuto più eventi problematici, come polmonite, tubercolosi o che avevano problemi cognitivi aveva difficoltà a riconoscere al felicità negli altri.

La dottoressa Eleonora Baldonero, che ha condotto lo studio, ha commentato: “La gravità dei disturbi neurocognitivi legati all’HIV è stata notevolmente ridotta grazie alla terapia antiretrovirale combinata. Tuttavia la nostra ricerca mette in evidenza un legame tra i provessi cognitivi e il riconoscimento delle emozioni del viso e il fatto che entrambe dipendano dall’HIV. Questo può aiutare la gestione a lungo termine della vita di una persona con l’HIV . ”  

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