Gaianews

Cucinato il primo hamburger creato in laboratorio

Scritto da Ada Caserta il 06.08.2013

Ieri il dottor Mark Post ha cucinato l’hamburger più costoso al mondo, fatto di ‘carne’ coltivata in provetta
Dalle cellule staminali di una mucca, i ricercatori dell’Università di Maastricht sono stati in grado di ottenere in 3 mesi, 20.000 fibre muscolari. Tali fibre, cresciute in provetta, una volta pronte sono state rimosse a mano, tagliate e raddrizzate. Poi compattate – insieme a sale, pangrattato, uova in polvere e succo di barbabietola rossa e zafferano per dare il colore rosso – per creare un vero e proprio hamburger, che pesa 142 grammi ed è biologicamente identico al manzo. Questa volta però le cellule della mucca sono cresciute in laboratorio.

Hamburger

Gli scienziati hanno dimostrato come oggi sia possibile creare carne commestibile in laboratorio e che questa sarà una possibile soluzione all’aumento degli effetti negativi che ha la produzione di carne sul nostro ambiente.
Da un’intervista rilasciata al Guardian, il dottor Mark Post ha affermato che: “Le mucche sono molto inefficienti, hanno bisogno di 100 grammi di proteine ​​vegetali per produrre solo 15 grammi di proteine ​​animali commestibili. Quindi abbiamo bisogno di molto cibo per nutrire le mucche affinchè noi possiamo nutrirci. Perdiamo molto cibo in questo modo. Con la ‘carne coltivata’ invece, possiamo rendere il sistema più efficiente, perché abbiamo tutte le variabili sotto controllo. Non abbiamo alcun bisogno di uccidere la mucca e così questa non produrrà alcun tipo di gas inquinante”.

Un’ottima risposta alla questione ambientale se si considera che il 30% della superficie terreste è coperta da pascoli per gli animali e che solo il 4% è utilizzata direttamente per nutrire gli esseri umani. In più la biomassa totale del bestiame è quasi il doppio di quella delle persone in tutto il pianeta e rappresenta il 5% delle emissioni di anidride carbonica e il 40% delle emissioni di metano.

La ‘carne coltivata’ ridurrà, secondo le stime, del 90% il consumo di suolo e di acqua e del 70% il consumo globale di energia. Una soluzione alla sopravvivenza del pianeta se si considera che nel 2060 la popolazione raggiungerà i 9,5 miliardi e la produzione di carne sarà raddoppiata, generando effetti negativi sul clima e sull’ambiente.
L’hamburger cosi creato, contiene solo proteine pure e il prossimo step per i ricercatori sarà quello di far crescere i muscoli e il grasso della carne con la stessa tecnica che molti istituti di ricerca adottano per i trapianti e per creare cartilagine servendosi dell’utilizzo delle cellule staminali.
Il progetto è costato 250 mila euro e secondo il Guardian, è stato il cofondatore di Google Sergey Brin a finanziarlo. Il costo dell’hamburger oggi sarebbe di 25.000 dollari, c’è ancora molto da lavorare, quindi, prima che possa arrivare sulle nostre tavole.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
  • Ghengis Maslè scrive:

    Questo è il secondo passo delle multinazionali del cibo, verso il controllo della popolazione mondiale, come diceva Henry Kissinger “Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla i popoli”
    Il primo passo è stata la PROIBIZIONE delle sementi non certificate, il secondo passo sarà la proibizione di detenere allevare ed uccidere animali da carne, anche per uso privato, questo consentirà alle multinazionali del cibo di CONTROLLARE, ricattare, sterminare per fame qualunque popolo del Mondo. Ovviamente, dato che le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni, sono necessari degli “utili idioti” quali, i vegetariani, vegani, antispecisti, ecologistoidi di ogni delirio i quali fanno e faranno gli interessi delle multinazionali del cibo, cioè PROIBIRE l’allevamento di animali, poi… moriremo tutti, di fame o diventeremo schiavi delle multinazionali globali, infine diventeremo: soylent-green.