Nel corso della sua missione di esplorazione di Marte in cerca delle tracce di una eventuale vita passata o presente sul Pianeta Rosso, Curiosity ha per la prima volta ‘annusato’ l’atmosfera marziana, che è 100 volte più sottile di Terra. Non ha però trovato tracce di metano, un importante precursore della vita biologica.
La prima analisi completa dell’aria nel Cratere Gale suggerisce che una parte dell’atmosfera di Marte è andata perduta nello spazio. La deduzione è stata possibile grazie al rilevamento di una presenza maggiore del normale di alcuni isotopi pesanti presenti nell’anidride carbonica catturata da Curiosity. Nel corso di miliardi di anni, gli isotopi più leggeri di ossigeno e carbonio sono finiti probabilmente nello spazio, a causa della massa inferiore di Marte che, rispetto alla Terra, riesce a trattenere meno particelle volatili.
La perdita di una forma più leggera di biossido di carbonio potrebbe aver giocato un ruolo significativo nell’evoluzione del pianeta, secondo quanto suggerito dagli scienziati della NASA.
Le analisi di Curiosity sono state eseguite con lo strumento SAM, che ha anche eseguito le rilevazioni più sensibili fino ad ora di metano, un gas che potrebbe indicare condizioni favorevoli per la vita microbica, o addirittura la presenza di batteri che riescono a sintetizzarlo a partire da idrogeno e carbonio.
Il metano è difficile da rilevare dalla Terra o con l’attuale generazione di satelliti della Nasa, perché il gas su Marte esiste solo in tracce, dice Chris Webster del Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
Comunque, anche stando in una posizione privilegiata e con strumenti all’avanguardia, neppure Curiosity è riuscito a trovare tracce del gas. Ma ricordiamo che si tratta solo della sua prima ‘boccata d’aria’ marziana.
“A questo punto della missione – aggiunge Webster – siamo solo entusiasti del fatto che la ricerca stia iniziando”.
Webster ha aggiunto che la variabilità nell’atmosfera marziana potrebbe riservare delle sorprese.
La missione, giunta al suo terzo mese, ha raggiunto diversi importanti obiettivi, tra cui l’analisi del primo campione solido di suolo, che ha dato il via ad una ambiziosa serie di esperimenti della durata di due anni per cercare composti organici nelle rocce e nei terreni del Cratere Gale.
Secondo il ricercatore principale Paul Mahaffy del NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, “entrambe le analisi effettuate sui campioni atmosferici e solidi sono essenziali per la comprensione della possibilità di vita su Marte.”