Il cuore dei topi a cui era stato provocato un infarto è tornato a battere grazie a cellule staminali umane.
Si tratta di uno studio che fa fare un passo avanti alla ricerca verso la creazione di organi per il trapianto, per la sperimentazione di farmaci e per lo studio del funzionamento del cuore.
La ricerca, condotta dagli scienziati dell’Università di Pittsburgh, ha utilizzato la struttura del cuore dei topi ripulita dalle cellule degli animali e sulla quale sono poi state fatte crescere delle cellule cardiovascolari multipotenti progenitrici (MCP).
“Queste cellule si sono differenziate in tre tipi:cardiomiociti, cellule endoteliali e cellule muscolari lisce”, ha spiegato il dottor Lei Yang, Ph.D., assistant professor of developmental biology, della Pitt School of Medicine.
Dopo due settimane, il cuore si è ricostituito e ha cominciato a battere di nuovo. Le prossime ricerche saranno orientate a fare sì che questo battito sia sufficiente per pompare il sangue nel corpo.
Un altro obiettivo dei ricercatori è quello di creare un patch per un cuore umano che possa essere utilizzato in caso di infarto.