Nel nostro Paese sta aumentando il numero di bimbi che nascono prima della scadenza delle 37 settimane. L’allarme è stato lanciato dalla Società Italiana di Neonatologia, in occasione della V Giornata Mondiale del Neonato Prematuro del 17 novembre.
Diverse sono le cause di questo crescente fenomeno: gli stili di vita delle mamme, ipertensione, patologie alimentari, l’aumento dell’età media delle gestanti e l’aumento delle gravidanze medicalmente assistite.
Secondo i risultati del Rapporto Cedap (Certificato di assistenza al parto 2010), nel 2012 sono nati 534.186 bambini, e di questi 38.461 (7,2%) prematuri, l’1% ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi .
“Diminuire il numero dei nati pretermine è una delle grandi sfide sociali dei nostri tempi così come curarli adeguatamente e per questo chiediamo al ministro della Sanità di inserirla come priorità nel Patto per la Salute” – ha dichiarato Costantino Romagnoli, Presidente della Società Italiana di Neonatologia – . Anche se abbiamo fatto progressi enormi nel trattamento dei bambini nati prima della 37ª settimana e le Terapie Intensive Neonatali hanno raggiunto livelli di eccellenza, bisogna cercare di evitare i parti pretermine e ciò significa recuperare una dimensione naturale e più “slow” della gravidanza, che la maggior parte delle donne, soprattutto quelle che lavorano, vivono con molto stress, e che si ripercuote sulla gestazione e sul parto”.