Fonterra, il più grande esportatore di prodotti lattiero-caseari a livello mondiale,con sede in Nuova Zelanda, ha dichiarato sabato scorso di aver trovato un batterio che può causare botulismo in alcuni dei suoi prodotti caseari, spingendo la Cina a richiamare dal mercato i prodotti interessati.
Le autorità neozelandesi intanto hanno tolto dai mercati il latte in polvere distribuito ampiamente nei supermercati del paese.
Fonterra ha dichiarato di aver venduto in Nuova Zelanda latte concentrato contaminato da Clostridium botulinum a otto clienti, per il possibile uso in alimenti per lattanti, body building e per altri prodotti.
I prodotti, stando a fonti ministeriali sono stati esportati in Australia, Cina, Malesia, Vietnam, Tailandia e Arabia Saudita.
La Cina, che importa la maggior parte del suo latte in polvere dalla Nuova Zelanda, ha chiesto agli importatori nazionali di richiamare tutti i prodotti che possono essere stati contaminati da batteri.
Questo è il secondo problema di contaminazione del latte che coinvolge la più grande azienda della Nuova Zelanda quest’anno. Nel mese di gennaio, Fonterra ha detto di aver trovato tracce di dicyandiamde, una sostanza chimica potenzialmente tossica usato nei fertilizzanti, in alcuni dei suoi prodotti.
La notizia arriva proprio mentre Fonterra sta progettando di lanciare una propria marca di latte in Cina, cinque anni dopo il suo coinvolgimento in uno scandalo nel 2008 in cui il latte alla melamina contagiò migliaia di bambini e ne uccise 6.
La agenzia cinese per la sicurezza dei prodotti, ha detto di aver chiesto alla Nuova Zelanda di prendere misure immediate per “evitare che i prodotti in questione danneggino la salute dei consumatori cinesi”.
“L’amministrazione ha anche chiesto agli importatori di richiamare immediatamente i prodotti eventualmente contaminati e ha richiesto a tutti gli organismi di quarantena e controllo locali di rafforzare ulteriormente l’ispezione e la vigilanza dei prodotti neozelandesi caseari esportati in Cina,” ha chiesto in un comunicato l’Amministrazione generale della supervisione della qualità.
Fonterra intanto chiede scusa: “Fonterra chiede scusa – ha detto in conferenza stampa l’amministratore delegato Theo Spierings – Noi ci scusiamo profondamente con tutte le persone che sono state colpite dal problema”.”Noi sappiamo qual è la causa del problema – ha rassicurato Spierings – in una fabbrica, nel centro dell’isola del nord della Nuova Zelanda c’è stato un problema sanitario con un tubo”.
Il clostridium botulinum si trova spesso nel suolo. Il caso Fonterra è stato quindi causato da un tubo guasto in un impianto di trasformazione.
I batteri possono causare botulismo, una malattia potenzialmente mortale che colpisce i muscoli e può causare problemi respiratori. Il botulismo infantile può attaccare il sistema intestinale.
Il Ministero delle Industrie Primarie ha detto che sono cinque i lotti di latte per bambini fabbricati in Nuova Zelanda in cui è stato utilizzato il latte contaminato.
Karicare, il marchio del latte incriminato, è famoso in Cina.
Tutto questo succede anche mentre la Cina ha iniziato a creare nuove disposizioni per l’importazione del latte per migliorare gli standard globali di sicurezza alimentare. Nelle ultime settimane, Pechino ha introdotto normative che limitano le operazioni di piccole marche che producono latte artificiale.
Il latte artificiale di marca proveniente dall’estero è una merce pregiata in Cina, dove i consumatori sono diffidenti nei confronti delle marche nazionali a causa una serie di scandali sulla sicurezza alimentare. Questo ha creato un mercato redditizio per i marchi stranieri, tra cui Nestlé, Danone e Mead Johnson.