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Minoranze etniche sono più istruite ma meno impiegate nel Regno Unito

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.05.2010

Le minoranze etniche in Gran Bretagna (sia i nati all’estero che i nati in UK) sono, in media, meglio educati dei loro pari bianchi ma hanno meno probabilità di ottenere lavoro, in base ad uno studio pubblicato sul giornale Oxford Economic Papers.

La ricerca mostra che le donne di origine pachistana e bengalese nate in Gran Bratagna hanno probabilità di impiego che sono del 25% e del 47% meno delle loro pari bianche nate in Gran Bretagna. Questo differenziale è minore di quello della generazione precedente, che invece registra un più 46% e 60% rispettivamente.

La ricerca – scritta da  Christian Dustmann e Nikolaos Theodoropoulos del  Centre for Research and Analysis of Migration (CReAM) dell’University College di Londra – fornisce analisi dettagliate degli individui nati all’estero da minoranze etniche e dei loro discendenti in Gran Bretagna.

E’ interessante notare che i nati in Gran Bretagna sono meglio educati sia dei loro genitori, sia della media delle persone di origine inglese della stessa età. Inoltre, il miglioramento rispetto ai propri genitori è maggiore se comparato all’avanzamento culturale dei bianchi. Questo suggerisce che l’educazione dei propri figli è molto importante per le minoranze etniche che vivono in Gran Bretagna.

Circa il 46% dei nati in Gran Bretagna appartenenti alle minoranze etniche vive in zone di Londra in cui i salari sono più alti (rispetto a solo il 10% dei loro pari bianchi). Questo spiega perché le paghe degli appartenenti alle minoranze è abbastanza maggiore dei loro pari bianchi, in particolare per le donne. Tuttavia, se avessero la stessa educazione e la stessa distribuzione sul territorio dei bianchi, le loro paghe sarebbero minori – di circa il 9% per gli uomini.

“La nostra ricerca mostra che gli individui delle minoranze etniche nati in Gran Bretagna investono molto nell’educazione, più dei loro pari bianchi”, commenta Christian Dustmann, direttore del CReAM e co-autore dello studio. “Tuttavia, è preoccupante che esista uno svantaggio per le minoranze etniche rispetto ai bianchi, in particolare per quanto riguarda gli uomini, che con la stessa educazione e vivendo nella stessa regione guadagnano meno dei bianchi.”

Le minoranze etniche non sono tutte uguali. Lo studio identifica enormi differenze nel successo sul lavoro tra le diverse minoranze. Per esempio, per coloro nati in Gran Bretagna tra il ’63 e il ’75, metà degli individui della minornaza cinese ha ottenuto un’educazione universitaria, mentre solo l’hanno raggiunta solo il 15% dei neri originari delle regioni caraibiche e il 20% dei bianchi.

L’analisi è basata sull’Indagine sulla forza lavoro della Gran Bretagna (uno studio su larga scala eseguito dall’Ufficio Nazionale di Statistica) dal ’79 al 2005 e distingue tra queste diverse etnie: bianchi, indiani, pachistani, neri dei Caraibi, neri africani, bengalesi e cinesi.

Studi come questo sono molto interessanti anche per l’Italia, in quanto mostrano la grande spinta all’integrazione e alla partecipazione sociale dei “nuovi arrivati” nei Paesi occidentali, anche con le difficoltà del caso. Un importante segnale per l’Italia, che già da tempo ormai è diventato un Paese a prevalente immigrazione e che avrà bisogno di comprendere a fondo i cambiamenti sociali che l’importante fluso migratorio sta già portando.

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