Nucleare, governo fa marcia indietro

Il governo italiano ha deciso di fermare il nucleare, dopo molte voci contro all’interno della maggioranza tra cui anche quella del sindaco uscente di Milano Moratti.

L’inserimento all’interno del decreto legge cosiddetto ‘omnibus’ della moratoria si arricchisce ora di novità. Intanto, resta in piedi l’Agenzia per la sicurezza nucleare presieduta da Umberto Veronesi. Essa si occuperà di assicurarsi dell’esistenza di avanzamenti tecnici tali che in futuro si potrebbe tornare a pensare allo sviluppo del nucleare in Italia.

Non si tratta quindi di una abrogazione vera e propria della legge 6 agosto 2008, n. 133, ma di uno stop ai passi successivi.

L’emendamento nel decreto omnibus riporta: “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”.

Occorre capire ora se il referendum del prossimo giugno che chiedeva l’abrogazione della legge sul nucleare viene a decadere o se è ancora valido. Le prime reazioni dei promotori dei referendum sono per una prosecuzione della campagna referendaria.