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Nuovo esperimento distingue minimo livello di coscienza da stato vegetativo

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.01.2012

Può succedere che dopo aver subito gravi danni al cervello alcuni pazienti possano ricquistare coscienza senza avere la capacità di comunicare all’esterno. In questo stata vegetativo possono però svilupparsi diversi livelli di attività cerebrali che fino ad ora non era mai stato possibile misurare.

 Recentemente, gli approcci elettrofisiologici e di neuroimaging, impiegando semplici stimolazioni sensoriali o comandi verbali, si sono dimostrati utili nel rilevare l’elaborazione di ordine superiore e, in alcuni casi, a stabilire un certo grado di comunicazione in soggetti cerebrolesi con grave compromissione della funzione motoria.
I ricercatori dell’Università di Milano insieme con quelli del Coma Science Group  di Liegi si sono  avvalsi della stimolazione magnetica transcranica insieme con elettroencefalogramma ad alta densità per valutare

l’effettiva connettività dei pazienti. Nei pazienti in stato vegetativo, che hanno gli occhi aperti, ma non sono svegli, la stimolazione magnetica transcranica ha innescato una semplice risposta locale indicando una attività cerebrale, simile a quella osservata nel sonno  onei soggetti anestetizzati. In questo modo è possibile distinguere i pazienti in stato vegetativo da quelli che hanno un minimo livello di coscienza.
La stimolazione magnetica transcranica combinata con elettroencefalogramma può essere eseguita al letto del paziente e senza richiedere la partecipazione attiva dei soggetti o la comprensione della lingua;
di conseguenza, offrono un modo efficace per rilevare e monitorare il recupero di coscienza in pazienti cerebrolesi che non sono in grado di scambiare informazioni con l’ambiente esterno.

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