Mappa delle aree tropicali a rischio carestie nei prossimi decenni a causa dei cambiamenti climatici
Un team internazionale di esperti ha scritto questa settimana su PLoS Medicine circa l’opportunità di valutare le politiche legate ai cambiamenti climatici prendendo in considerazione le questioni riguardanti la salute e l’etica. Salute e etica, devono avere insomma lo stesso peso delle considerazioni economiche e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità deve avere un ruolo centrale nelle scelte che riguardano i cambiamenti climatici.
Jerome Singh dell’Università di Kwazulu-Natal a Durban, Sud Africa, che lavora anche presso l’Università di Toronto, Canada, ha detto: “Il gap nelle politiche in campo etico riguardo alle decisioni sui cambiamenti climatici sottolinea che la politica su una varietà di argomenti concernenti i cambiamenti climatici, compresi l’energia, i trasporti e lo sviluppo, hanno bisogno di essere sostenuti da sani principi etici, non soltanto da considerazioni legali ed economiche.”
Secondo il dottor Singh le implicazioni dei cambiamenti climatici sulla salute umana dovrebbero diventare un argomento importante e diventare un obiettivo principale delle discussioni sui cambiamenti climatici. Ad esempio sarebbe necessario capire come sia i governi che i privati possano convogliare investimenti per alleviare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute umana.
Ma questo non basta. Infatti secondo il dottor Singh qualsiasi etica basata sui cambiamenti climatici in un quadro di orientamento per gli investitori, i politici, e il settore privato dovrebbe integrare principi rilevanti nel campo della bioetica, nell’etica della sanità pubblica e nell’etica della salute”.
Il dottor Singh conclude: “Date le deliberazioni per un trattato internazionale vincolante che cominceranno alla diciottesima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Doha 2012, vi è un’urgente necessità di elaborare un quadro multi-disciplinare in un modo sinergico che possa influenzare deliberazioni future e i futuri incontri soprattutto in vista del 2015, quando un accordo giuridicamente vincolante sul cambiamento climatico dovrebbe entrare in vigore, come indicato negli accordi di Durban.”