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Sconcerto del WWF per la strage di rapaci sullo stretto di Messina

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.05.2012

Falco pecchiaiolo
Circa cento rapaci sono stati uccisi nel giro di 24 ore da bracconieri durante la loro rotta migratoria sullo Stretto di Messina. Gli animali sono stati abbattuti a Reggio Calabria ed erano falchi pecchiaioli.Il WWF ha esrpresso il proprio sconcerto per l’uccisione di questi animali.

“E’ assurdo che dopo 30 anni di battaglie questo fenomeno ancora non sembri placarsi. Da ormai 35 anni la legge protegge questi splendidi animali che affrontano voli di diverse migliaia di chilometri dall’Africa verso l’Europa per riprodursi. Nonostante questo divieto c’è ancora chi, anzichè lasciare il fucile e prendere il binocolo per avvistare questi rapaci in migrazione come è avvenuto sul versante siciliano dello Stretto con il campo antibracconaggio, si ostina invece a fermare per sempre il loro volo”, dichiara Anna Giordano, Responsabile Policy Rete Natura 2000.

Lo Stretto di Messina è una rotta migratoria d’importanza internazionale tutelata dall’Unione Europea. Sono 38 le specie di rapaci censite ad oggi e per due di esse, minacciate a livello globale, è la rotta migratoria più importante al mondo in primavera: l’albanella pallida e il grillaio.

Il WWF ha ricordato che queste specie sono protette da 35 anni e ha plaudito all’opera del Corpo Forestale dello Stato per la costante lotta al bracconaggio.

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