Tra aprile e maggio ci saranno molte iniziative a favore del libro e della lettura.
Io non solo sono una grande lettrice, ma a scuola mi occupo anche della biblioteca del mio Istituto.
Dunque vivo di libri, dovrei dire forse che vivo grazie ai libri.
Anzi grazie ai libri vivo molteplici vite, quasi tutte quelle dei libri che leggo.
Tra le tante iniziative, ce n’è una molto utile e importante che mi riguarda per vari motivi.
In primo luogo è a favore delle biblioetche scolastiche, e poi è stata promossa da scuole, diciamo a me più sorelle, dato che si tratta di una rete di scuole piemontesi.
Oggi ho parlato con la responsabile della rete, una insegnante squisita e molto convinta, piena di energia e di bellezza, come moltissime insegnanti e moltissimi insegnanti.
Lamentava il fatto che l’iniziativa ha avuto meno adesioni di quanto pensasse.
Eppure l’iniziativa non è impegnativa, si tratta di firmare la petizione che trovate qui.
Ovviamente scrivo dunque questo breve testo non per dirvi quanto è indispensabile, necessario leggere per essere vivi (in quanto esseri umani, gli altri esseri viventi hanno altri modi di realizzarsi). Credo infatti che molti di voi lo sappiano più di me. Piuttosto scrivo per vincere, in chi legge, una certa pigrizia, un certo scetticismo verso questo numero enorme di petizioni che la rete amplifica, verso un’indifferenza ovvia, comprensibile che tutti noi proviamo di fronte a problemi alla fin fine meno cogenti della mancanza del lavoro e dell’ISIS (dico questo perché l’ISIS va tanto di moda).
È chiaro che leggere serve per vivere, ma mangiare serve di più.
Tuttavia non di solo pane vive l’uomo, ma di parole, a partire da quella di Dio che ha scelto, pare, di parlare attraverso la Bibbia che poi in greco vuol dire Libri.
In nome di un amore potente per le parole, per le storie, per la narrazione, che se diventa libro dura di più. Inoltre questo è il nostro stumento oggi, non più gli aedi, e vi chiederei di dare uno sguardo alla petizione e di firmare.
Vi chiederei di seguire le iniziative sulla lettura.
Vi chiederei di leggere e se avete figli piccoli di leggere subito.
Se il bambino l’avete nella pancia cominciate da lì.
E addirittura prima, quando si pensa di concepirlo un bambino, come rito propiziatorio si potrebbe leggere una poesia.
Esagero sempre, lo so. Ma firmate, grazie.