Alla Grecia l’Europa chiede di pagare un debito facendo altri debiti, così gli interessi crescono e dunque si rende impossibile pagare il debito. Questo vale anche per l’Italia ad esempio. Non si può infatti umanamente immaginare che si possa estinguere un debito così grande.
L’incongruenza però non è senza fondamento in realtà: l’Europa non esiste, il debito tutti lo sanno che non si può pagare e dunque perche’ pretendere una cosa impossibile? Quello che l’Europa chiede davvero è ridurre i diritti delle persone, il welfare miracoloso frutto di menti rese grandi dall’aver superato la II guerra mondiale. Ora prevale l’idea del dominio del più forte (ricco) sul più debole, e dunque che ognuno sia posto sotto la paura del debito mentre si tagliano diritti e democrazia. Il gioco è questo: la stranezza in realtà non è così strana.
Quanti migranti, ora si parla solo di tutti questi sbarchi: e la scabbia e aiutiamoli a casa loro e difendiamo il nostro territorio… Strano che arrivino? Direi proprio di no. Forse si dovrebbe considerare da dove vengono queste persone, vengono dagli estremismi violenti, dalla miseria, dalla violenza, dalla povertà, dalle dittature, dalla guerra, dalla guerra, dalla guerra.
Pare ancora strano che fuggano? Secondo me chi pensa che sia una stranezza è ben strano davvero . E scusate il gioco di parole.
E che dire dei family day? A me pare strano che persone divorziate, con figli da più matrimoni manifestino ai family day… e ce n’è di famosi e meno famosi. Mi pare strano a meno che per loro il family day sia a favore di una grande famiglia allargata come è la loro e si siano un po’ confusi. Mi pare più strano essere incoerenti che amarsi senza distinzioni di sesso o etnia o età o chissà quali altri paletti si vogliano mettere all’amore.
Forse ai più pare strano quello che è diverso, a me pare strano che il diverso faccia tanta paura.
Qualche giorno fa ero a Torino davanti forse a un centro per immigrati, ne uscivano comunque parecchi: seri, indaffarati, di colori e vestiti diversi. Ho respirato un’aria di mondo che mi ha dilatato i polmoni e la mente. Che bellezza, che varietà, che voglia di viaggiare, io, fobica che non prende nemmeno i treni. Deve essere l’Ulisse che è in me, che vuole scoprire mondi, e questa solo questa non è affatto una stranezza.